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Mostra “Mystery Man” a Chioggia, scatta l’esposto del Pd alla Corte dei Conti

I consiglieri d’opposizione chiedono verifiche sull’affidamento alla società spagnola “ArtiSplendore” per l’allestimento

Elisabetta B. Anzoletti
1 minuto di lettura
La mostra The Mystery Man, a Chioggia 

Esposto alla Corte dei conti per chiedere verifiche sulla regolarità delle determine con cui l’amministrazione comunale ha affidato alla società spagnola ArtiSplendore l’allestimento della mostra The Mystery Man. Lo hanno presentato i consiglieri comunali del Pd dopo un accesso agli atti da cui, a loro dire, emergerebbero delle anomalie. La mostra che culmina con la riproduzione iperrealistica e tridimensionale dell’uomo della Sindone è ospitata nel santuario di San Domenico fino al 7 gennaio 2024.

«Verificando tutti gli atti emergono delle situazioni che a nostro avviso meritano approfondimenti», spiega Jonatan Montanariello a nome del gruppo consiliare, «questa motivazione ci ha spinto a scrivere alla Corte dei conti. Esaminando gli atti pare che siano stati utilizzati degli articoli che non corrispondono alle finalità del caso. In sintesi, il provvedimento con cui è stato disposto l’affidamento a favore dell’operatore spagnolo a nostro avviso risulta viziato per diversi aspetti. In primis il ricorso alla procedura negoziata senza bando non è corretto in quanto l’affidamento ha a oggetto il servizio di allestimento di una mostra e non è finalizzato alla creazione o all’acquisizione di un’opera d’arte. Poi vi è il tema che l’affidamento, pari a 122 mila euro, avrebbe imposto di ricorrere all’affidamento diretto, obbligatorio per affidamenti di servizi fino a 140 mila euro, invece è stata utilizzata una procedura negoziata senza bando, ai sensi dell’articolo 76, comma 2, lettera b) del codice».

Secondo il Pd, mancherebbe anche un riferimento esplicito e sufficientemente dettagliato all’interesse pubblico derivante dall’affidamento. «Il provvedimento è viziato perché non cita gli elementi essenziali del contratto oggetto di affidamento», spiegano i consiglieri dem, «cioè le prestazioni che si prevede di affidare. Già stona come si siano potuti spendere 200 mila euro per una mostra fatta in un luogo privato e a pagamento. Di questi, poi, 122 mila euro sono stati dati a un operatore spagnolo senza ricadute dirette sulla comunità, cosa che con qualsiasi altro evento, bello o brutto, avviene. Sicuramente queste risorse potevano essere spese diversamente».

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