La denuncia a Venezia: «Diario per le scuole con bimbi e dottori tutti di pelle bianca»
Lo sdegno delle mamme: «La società è multietnica» Donato a tutte le scuole primarie della città metropolitana
Carlo Mion
«È un diario che non rappresenta la realtà odierna della scuola. Basta andare in una qualsiasi scuola primaria mestrina per capire che non ci sono classi con solo bambini bianchi e con gli occhi azzurri. E considerato come i bambini si identifichino nei personaggi che incontrano nei libri e nel materiale che usano io mi chiedo come può un bambino che non è di pelle bianca farlo con questo diario che ha protagonisti di un solo colore di pelle?».

Dolores Viero vive a Mestre è dipendente di Veneto Lavoro, ed è sposata con un cittadino senegalese. Da tempo si occupa di progetti che hanno al centro la multiculturalità. Il diario in questione è quello ideato da Editoriale La Voce, società cooperativa di Rovigo che ha coinvolto per l’aspetto sanitario l’Usl 3, con il sostegno di Regione Veneto, Città Metropolitana e Comune di Venezia, e ora in distribuzione gratuita nelle scuole primarie della Città Metropolitana. “Il mio Diario 2023-2024”, con sottotitolo “Fantastico Veneto tra salute, natura e cultura”, è destinato alle classi terze, quarte e quinte, mentre per le prime due della primaria il progetto prevede la fornitura di una quaderno.

Chi lo ha ideato ha pensato a tre bambini come guide nei tre temi che affrontati nel diario. Ecco che abbiamo Flora per l’ambiente, Marco che esplora le bellezze del Veneto ed Elettra per la salute. Questi per gli ideatori non vogliono essere rappresentativi dei bambini che vanno a scuola ma solo delle guide che aiutano i bambini a scoprire il Veneto e la sua cultura e ad avere dei comportamenti sani e corretti.
L’Usl 3 nella presentazione dell’iniziativa della distribuzione del materiale prevista per oggi alla primaria Jacopo Tintoretto scrive: «È un diario pensato per accompagnare gli alunni delle scuole primarie nel viaggio della salute e alla scoperta di tutte le migliori scelte rispetto agli stili di vita, alla sostenibilità, alla salvaguardia dell'ambiente. L'Usl 3 Serenissima ha distribuito il Diario gratuitamente a quasi tutti gli Istituti scolastici dell'Area Metropolitana».
«Nella classe di mio figlio ci sono solo due bambini di genitori italiani, il resto sono pakistani, bengalesi, cinesi, georgiani, africani e nordafricani. Non credo ci sia stata malafede, ma superficialità sì però. Viviamo in una società multietnica - continua Dolores - e si continua a rappresentarla come fossimo rimasti a cinquant’anni fa. Ma anche gli stessi dottori proposti nel diario sono tutti bianchi. E poi non c’è un testo di scuola che non riporti nemmeno una figura di bambino o persona di pelle diversa dal bianco. Il diario ha pure cose carine e non voglio certo demonizzarlo, però una maggiore attenzione, quella ci doveva essere. Ad esempio nell’uso delle parole in veneto, perché non metterci accanto anche parole in altre lingue? Viviamo in un mondo in cui l’integrazione è reciproca perché lo scambio culturale arricchisce tutti».
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