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Venezia, aggredita e ferita dipendente delle Poste: ira dei sindacati

Un’impiegata dell’Ufficio di San Polo presa di mira da un utente che con un pugno ha spaccato il plexiglass

Maria Ducoli
1 minuto di lettura

Ennesima aggressione in posta. È successo sabato, all’ufficio di San Polo, dove un cliente voleva ritirare la raccomandata di un’altra persona senza delega. Dopo aver ricevuto un no come risposta dall’impiegata, l’uomo ha dato in escandescenze e con un pugno ha rotto il plexiglass dello sportello.

Non solo, anche il computer della dipendente sarebbe finito per terra e, secondo quanto riportato dai sindacati, avrebbe causato un’escoriazione al braccio della donna. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia, chiamati dall’ufficio stesso, nel tentativo di placare l’uomo che, alla fine, si è calmato e scusato.

L’impiegata ha preferito non sporgere denuncia, ma per la Cgil Slc si tratta di «un episodio inaccettabile».

L’ennesimo caso di aggressione perché, come spiega il sindacalista Ciro Casonato, «nell’ultimo periodo si sta assistendo ad un aumento di episodi del genere negli uffici postali del Veneziano, la maggior parte verbali ma ci sono stati casi anche molto gravi, come la rapina avvenuta in posta a Chioggia lo scorso 12 settembre».

Secondo Casonato, la situazione degli uffici del centro storico è particolarmente problematica perché «dall’Acqua Granda del 2019 non c’è più stata una regolarità dei servizi come invece sarebbe previsto, e la situazione è peggiorata con il Covid».

Parte del problema legato agli atteggiamenti aggressivi dei clienti sarebbe – sempre secondo la Cgil – riconducibile dall’offerta a singhiozzo del servizio postale, che esaspera la clientela. «La maggior parte degli uffici sono aperti a giorni alterni e ad oggi solo uno, quello di Rialto, garantisce le prestazioni nel pomeriggio».

La responsabilità per Casonato è della filiale, «attenta alle recensioni on line, ma non muove un dito sulle problematiche dei lavoratori e del territorio. Sono convinto che se ci fossero dei danni materiali, l’azienda agirebbe per vie legali; viceversa se ci fosse solo l’aggressione abbandonerebbe il dipendente al suo destino».

La Cgil sottolinea come qualcosa si debba fare per tutelare i lavoratori, presi di mira quasi quotidianamente. «Chiediamo di dotare gli uffici di un sevizio d’ordine o di vigilanza».

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