In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

E’ morto Davide Tagliapietra, esperto di laguna del Cnr

È morto venerdì a 61 anni il primo ricercatore del Cnr-Ismar di Venezia Davide Tagliapietra, originario di Burano e residente a Mazzorbo, marito della professoressa di Ca’ Foscari Annamaria Volpi Ghirardini e padre di due figli

Vera Mantengoli
1 minuto di lettura

Davide Tagliapietra è morto a 61 anni

 

Era uno dei più grandi esperti della Laguna, ma in realtà la passione per la conoscenza lo portava a esplorare ogni settore che lo incuriosiva di più.

È morto venerdì a 61 anni il primo ricercatore del Cnr-Ismar di Venezia Davide Tagliapietra, originario di Burano e residente a Mazzorbo, marito della professoressa di Ca’ Foscari Annamaria Volpi Ghirardini e padre di due figli.

«Era un ricercatore brillante» racconta Georg Umgiesser che entrò nel 2001 con lui al Cnr-Ismar. «Le sue pubblicazioni sono note a livello internazionale. Non ha fatto in tempo a vedere pubblicato su carta uno studio che abbiamo fatto insieme sulla Laguna, ma ha saputo che era stato accettato e ne era contentissimo.

La sua perdita è grandissima, sia come persona che come studioso».

Tutti conoscevano Davide Tagliapietra, un fuoriclasse che amava molto di più stare nella sua Laguna a studiare gli organismi che seduto su una scrivania.

Sarà anche per questo che proprio nel suo studio al Cnr-Ismar all’Arsenale il suo computer era completamente ricoperto di conchiglie, come se non volesse mai staccarsi da quell’ambiente acquatico che considerava suo e che faceva parte della sua esistenza, fisica e psicologica.

Biologo ed ecologo, Tagliapietra era famoso per i suoi studi sulle teredini, gli organismi che mangiano le briccole.

Spediva il legno ai suoi colleghi in diverse parti del mondo, chiedendo loro di metterlo in acqua e poi di rispedirglielo dopo qualche mese, seguendo il metodo empirico della ricerca scientifica che si basa sulla sperimentazione e sulla verifica.

È stato lui a Venezia il primo, infatti, a fare degli esperimenti sui materiali che potevano essere utilizzati per sostituire il legno delle briccole o su quelli per avvolgere le briccole e proteggerle e che lui simpaticamente chiamava «mutande».

Ma questo è soltanto un piccolo contributo che ha lasciato rispetto alla quantità di ricerche e di scoperte che ha fatto. «Era tra i fondatori della società scientifica Lagunet che si occupa del funzionamento delle lagune» spiega l’ecologo Marco Sigovini che, con Irene Guarneri, faceva parte del team di stretti collaboratori di Tagliapietra. «Non solo studiava gli organismi xilofagi che mangiano il legno, ma anche le ostriche. Era un ricercatore capace di guardare l’universale e il particolare, molto presente anche nel territorio».

Tagliapietra di recente si era speso tantissimo per tentare di far rinascere il cipresso secolare di Mazzorbo, abbattuto per malattia, facendo radicare delle talee. Amava tutto della Laguna e fino all'ultimo non l'ha mai dimenticata, lasciando ai posteri lo scritto elaborato con Umgiesser che nei prossimi mesi verrà pubblicato.

I commenti dei lettori