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Alunni di Conche a bordo, il sindaco di Chioggia Armelao guida lo scuolabus

Il furgone è partito dal piazzale del campo sportivo, al confine con Codevigo. Sono saliti sei bambini e un genitore accompagnatore. Scolari di Conche verso la scuola di Valli

Elisabetta B. Anzoletti
2 minuti di lettura
Il sindaco alla partenza del furgone (foto Pòrcile) 

Sono le 7.30 quando i primi bambini col grembiulino azzurro arrivano al punto di incontro dove passerà il sindaco-autista di Chioggia, Mauro Armelao, per accompagnarli a scuola dopo il niet al passaggio dello scuolabus “chioggiotto” in territorio padovano.

Pochi minuti e nel piazzale del campo sportivo di Conche arriva il furgoncino antracite che li accompagnerà al di là del confine tra Conche e Valli, così da poter salire sul pulmino giallo, quello di sempre.

A guidare il furgone a nove posti, messo a disposizione da un imprenditore di Sottomarina, il sindaco, con un atto dimostrativo nei confronti del collega di Codevigo, Ettore Lazzaro, che non ha voluto mettere la firma sul nulla osta al transito dello scuolabus nel proprio territorio.

Alle 7.40 vengono sistemate le alzatine sui sedili del furgone in modo che i bambini viaggino nel pieno rispetto del codice della strada. Ne salgono sei, tutti della primaria, e un genitore come accompagnatore. Si allacciano le cinture.

Il sindaco al volante 

Si parte. I bambini ridono e si guardano attorno allegri, sembra quasi una gita. I più piccoli, in prima elementare, non capiscono perché il pulmino non sia giallo e perché non lo guidi il solito autista. Non sanno che in ballo ci sono piccole strategie per trattenere i residenti nelle scuole del paese, non capiscono perché i genitori da qualche giorno passino ore al telefono per capire se il servizio scuolabus sarà ripristinato anche per loro. Gli “esclusi” al momento sono 18 alunni di Conche, distribuiti tra materna, primaria e medie, “rei” di frequentare le scuole di Valli.

Ogni anno si minaccia di negare il transito allo scuolabus e quest’anno la firma non è arrivata. Sono le 7.45 e il furgone parte. Supera la pizzeria, gira a destra, percorre il ponticello e entra in via Ca’ Rossa. Cinquecento metri e si entra in territorio chioggiotto. Qui ci si incontra con altri sei bambini che abitano nelle case vicine al confine.

Sono le 7.55, tutti assieme salgono nello scuolabus, quello giallo, di sempre. Gli zaini rimangono invece nel bagagliaio del furgone del sindaco che passo passo segue il pulmino in tutto il suo percorso tra Piovini e Valli, e raggiunge le scuole nel centro del paese dove lo attendono molti genitori. Sono le 8.10, è tempo di entrare. Il sindaco scarica veloce gli zaini, saluta i bimbi e dà loro appuntamento al giorno dopo (oggi, ndr), con le stesse modalità. Si intrattiene all’esterno con qualche genitore che plaude all’iniziativa e poi entra, per augurare buon anno scolastico alle classi della primaria.

«Non c’è alcun intento di scontro con il sindaco di Codevigo», spiega Armelao, «la mia è un’azione di stimolo per convincerlo che sta facendo un errore. L’ho cercato nei giorni scorsi e spero di poterlo incontrare a breve». «La mia iniziativa», aggiunge, «è di sostegno alle famiglie. Che non sono del “mio” territorio e che dovrebbero stare più a cuore a lui che a me. Ma qui in ballo ci sono bambini e tutte le motivazioni dovrebbero cadere, quando si tratta di bambini. Anche domani (oggi) sarò a Conche col furgone per portare i bambini al confine. Ho lavorato per anni come poliziotto a Ventimiglia, sul Brennero, a Trieste, in territorio di confine e mai mi sarei atteso di dover tornare a parlare di confini per un problema di scuolabus». «Mi auguro davvero che il sindaco di Codevigo ci ripensi perché questi 18 alunni verranno nelle scuole di Valli a prescindere. Se non sarò io», conclude il sindaco Armelao, «sarà qualche genitore a turno che percorrerà questi 500 metri e porterà i bambini in territorio chioggiotto per salire sullo scuolabus. Mi appello, di nuovo, al buon senso che dovrebbe accomunare tutti i pubblici amministratori».

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