Scoppia la guerra dello scuolabus tra Chioggia e Codevigo. E il sindaco Armelao diventa autista
Negato il passaggio in pulmino ai bimbi di Conche che frequentano la scuola di Valli. Il primo cittadino: «Li accompagno io»
Elisabetta B. Anzoletti
Scuolabus negato ai bambini di Conche che frequentano le scuole di Valli, il sindaco Armelao pronto a guidare un furgoncino per andarli a prendere di persona. L’azione provocatoria sarà attuata nei prossimi giorni se il sindaco di Codevigo, Ettore Lazzaro, che ha posto il veto sul servizio di scuolabus, non tornerà sui propri passi. Nel frattempo i 18 alunni, distribuiti tra materne, primarie e medie, a cui è stato negato lo scuolabus, raggiungeranno la prima fermata utile in territorio di Chioggia (Piovini).
La notizia era nell’aria da giorni ma lunedì è arrivata la conferma che il sindaco di Codevigo non ha autorizzato il passaggio dello scuolabus di Chioggia nel proprio territorio. Questo, perché contrario al servizio fuori dal territorio comunale. Una doccia fredda che ha gettato nel panico 18 famiglie i cui figli frequentano le scuole di Valli da anni. Immediate le rimostranze, le telefonate nelle segreterie delle scuole e dei due comuni per avere chiarimenti, ma da Codevigo non è arrivata alcuna apertura.
La soluzione tampone, più veloce e più semplice, individuata dalle famiglie è quella di far raggiungere a figli la prima fermata utile in territorio di Chioggia, ma il sindaco Mauro Armelao sta pensando a un’azione forte per sostenere la causa. «Si tratta solo di buon senso», spiega Armelao, «negare l’autorizzazione al passaggio del nostro pulmino è solo un dispetto che non porterà a nessun beneficio per il comune di Codevigo, perché questi 18 bambini e ragazzi comunque frequenteranno le scuole di Valli. Togliere a loro il trasporto non farà cambiare idea alle famiglie. Sono bambini che, per mille motivi, frequentano il nostro territorio e lo faranno a prescindere. È solo un enorme disagio per famiglie che facevano conto di questo servizio. Siamo amministratori pubblici e siamo chiamati a risolvere i problemi e a farlo con buon senso. Come prima soluzione tireremo su questi studenti ai Piovini, ma sto cercando un furgone a 9 posti che io stesso guiderò per andarli a prendere a casa. Sarò un privato cittadino che con un suo mezzo va a prendere dei bambini, nessuno potrà impedirmi di farlo. D’altronde il car pooling esiste in molte città...».
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