In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Chioggia, il cinema Don Bosco a rischio chiusura: «Pochi spettatori»

Il responsabile don Bazzo non nasconde le difficoltà. Appello online per riportare i residenti in sala

Elisabetta B. Anzoletti
1 minuto di lettura
Il cinema Don Bosco di Chioggia: chiuderà? 

Cinema a rischio chiusura, appello per salvare il “Don Bosco”. I conti degli ultimi due anni sono in rosso e, malgrado la buona volontà dei Salesiani, che mantengono aperto l’ultimo cinema della città, se il trend non cambierà, si profila un’inevitabile chiusura dell’attività.

L’appello social

Un epilogo a cui non si arrendono gli affezionati frequentatori che nei giorni scorsi hanno lanciato su Facebook un tam tam per riportare i residenti al cinema. La crisi del cinema, post Covid e con la concorrenza delle piattaforme on demand, è generale e Chioggia, dove è sopravvissuto solo il cinema gestito dai salesiani all’oratorio Don Bosco, non fa differenza.

«Purtroppo se il trend non cambierà sensibilmente saremo a costretti a fare delle valutazioni», spiega don Giorgio Bazzo, responsabile del cinema, «siamo in sofferenza come tutte le sale d’Italia, con l’aggravante che da noi anche quei pochi che ancora vanno al cinema, preferiscono fare chilometri e raggiungere i multisala fuori città, attirati da altri tipi di servizi come le poltrone reclinabili, i punti ristoro o la facilità di parcheggio. Manca una cultura cinematografica che va coltivata. Noi ci stiamo mettendo impegno, da due anni dopo il Covid abbiamo ripreso e ci crediamo. Teniamo anche dei prezzi molto bassi (6 euro l’intero), proprio per andare incontro alle famiglie per le quali una giornata al cinema con pop corn e tutto il resto può diventare un salasso nei multisala, ma si fa tanta fatica. Abbiamo 350 posti, ma negli ultimi due anni non c’è mai stato il sold out. Nella migliore delle ipotesi abbiamo toccato 190 presenze e per film di certo non d’autore. C’è qualcosa che non va, una grammatica cinematografica da reimparare».

Se i conti restano in rosso

Don Bazzo vede ancora il bicchiere mezzo pieno, ma non si esime dal realismo. «Crediamo che un cinema in città sia importante e che non si debba guardare solo alla logica del profitto», spiega il sacerdote, «noi continuiamo e siamo lieti che alcuni nostri frequentatori abbiano lanciato un appello per riportare le persone in sala. Chiaro però che i conti non tornano già da due anni e che non possiamo continuamente attingere a risorse destinate ad altro per mantenere in piedi il cinema. In origine il cinema permetteva di avere qualche introito per sostenere l’oratorio e le attività dei nostri ragazzi. Ora non è più così. I nostri superiori ci aiutano perché capiscono la valenza sociale di un punto di ritrovo, ma non possiamo di certo procedere con investimenti importanti, come l’impianto nuovo di riscaldamento, se non ci sono dei numeri che lo giustifichino. Abbiamo qualche leggerissimo segnale di ripresa, ma abbiamo bisogno di segnali più decisi e confidiamo che la città risponda all’appello».

I commenti dei lettori