Mirano: muore a 42 anni davanti alla figlia, la famiglia chiede l’autopsia
Funerali rinviati a Mirano per Damiano Perale stroncato da un infarto mentre stava giocando con la figlia. Lascia la compagna Elena e la sorella Chiara
Riccardo Musacco
Un destino crudele lo ha strappato a soli 42 anni agli affetti più cari. Damiano Perale, di Vetrego, se n’è andato improvvisamente, stroncato da un infarto domenica scorsa, dopo pranzo, mentre si trovava sul divano nella sua abitazione a giocare con la figlia di cinque anni. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte della compagna Elena corsa immediatamente in suo soccorso e dei sanitari accorsi sul posto.
Lascia anche la mamma Paola e la sorella Chiara, giornalista e presentatrice, mentre il padre, l’architetto Paolo era mancato cinque anni fa.
Damiano godeva di ottima salute: oggi, 6 settembre, l’autopsia, su richiesta della famiglia, per accertare eventuali patologie occulte.
Damiano lavorava per l’impresa di materiali edili “Epiù” che si era fusa con l’azienda di famiglia, presso la sede di Trebaseleghe dove rivestiva ruoli di responsabilità nel settore vendite. Amava circondarsi di amici, cucinare e aveva anche giocato a calcio, passione abbandonata dopo la nascita della figlia per dedicarsi esclusivamente alla famiglia.
Il ricordo
«Era una persona onesta, pulita, socievole», lo ricorda la sorella Chiara. «Aveva tanti amici, aiutava tutti, sempre disponibile. Innamorato della sua famiglia, era una persona molto semplice. Come fratello, nonostante la differenza di età, lui c’è sempre stato».
Anche la compagna lo descrive come «papà e compagno premuroso, faceva qualsiasi cosa per la famiglia, un lavoratore instancabile, leale, onesto, giocava sempre con la piccola ed era sempre presente».
«L’azienda Epiù è grata di aver potuto fondere la propria storia imprenditoriale con quella della famiglia Perale», dicono i colleghi. «Valori solidi, lavoro onesto, amicizia, semplicità e aiuto sono solo alcuni dei paradigmi che hanno sottolineato un connubio che Damiano ha saputo saldare con la forza e ha saputo unire in modo indissolubile. Ci ha insegnato che la vita va vissuta con leggerezza, lui che si definiva un “umile logista” ma con profonda serietà e competenza professionale. Ha aperto la sua casa ai colleghi, specialmente ai più giovani e ha fatto la differenza, con l’esempio, ogni giorno. Alla sua piccola donna va il nostro abbraccio più forte, alla compagna Elena, alla mamma Paola, alla carissima sorella: che sappiano essere forti, più forti del destino. Da tutta Epiù l’abbraccio di noi tutti».
In attesa dell’autopsia, slitta la data dei funerali, inizialmente previsti per venerdì 8.
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