Si accascia e muore in calle, dramma a Chioggia
Gianfranco Ferrari, sessantenne, colto da un malore improvviso per strada. Inutili i tentativi di soccorrerlo
DANIELE ZENNARO
Non si sentiva bene già dalla sera prima o almeno così pare avesse detto agli avventori di un bar, come ha riportato nel suo tg “Chioggia Azzurra”, una sensazione alla quale forse non aveva fatto molto caso, come del resto non era stata presa molto in considerazione dagli amici del bar.
Fatto sta che giovedì mattina, appena uscito di casa, in calle San Domenico, una delle calli più settentrionali del centro storico di Chioggia, proprio a ridosso del ponte di Vigo, ha accusato un malore, probabilmente un infarto, che poi si è rivelato fatale, quasi fulminante, tanto da non concedergli nemmeno il tempo di poter chiamare i soccorsi. È deceduto così, Gianfranco Ferrari, sessantenne, che abitava da solo proprio in calle San Domenico.
A dare l’allarme probabilmente un passante, attorno alle otto del mattino, che si è accorto che l’uomo giaceva steso a terra e non dava segnali di vita. I sanitari del 118, infatti, giunti sul posto assieme ai carabinieri, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. E per i militari dell’Arma, tra l’altro, non ci sono dubbi: confermata la morte naturale, con ogni probabilità un infarto.
Il ritrovamento giovedì mattina, giorno di mercato in centro, anche se calle San Domenico non è una delle calli che si affaccia in Corso del Popolo. Una volta constata la morte e dopo l’autorizzazione del magistrato di turno, il corpo, che era stato pietosamente coperto da un lenzuolo, è stato rimosso e portato all’obitorio di Chioggia.
Purtroppo non è il primo caso di morte improvvisa accaduto negli ultimi mesi, tanto che in primavera, dopo una serie di decessi molto simili che avevano colpito uomini tutti attorno alla sessantina, era stato addirittura montato un caso nazionale, legati tutti da un unico comune denominatore, ovvero che ad essere colpite fossero tutte persone che vivevano da sole.
A destare più scalpore furono soprattutto i decessi di Sandro Schiavon e Massimo Bonaldo, entrambi molto conosciuti in città. E negli ultimi giorni ci sono stati altre morti improvvise che hanno fatto molto discutere in città. Martedì sono state officiate le esequie di Mirco Marzola, 60 anni, morto nella sua auto dopo che aveva parcheggiato nel cortile del suo posto di lavoro. E ancora Maurizio Briatore, 59 anni, stroncato da un infarto mentre stava andando a funghi tra i boschi delle montagne nei dintorni di Vipiteno. Per non dimenticare, infine, del decesso di Simone Veronese, 24, ucciso da un malore mentre era sella alla sua bici la notte di Ferragosto.
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