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Bambino di 12 anni muore travolto da un’auto mentre va in bici. La dinamica e le testimonianze

Il piccolo è stato centrato da un’Audi. Immediati i soccorsi ma purtroppo i medici non hanno potuto salvarlo

Marta Artico
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Andrea Marigo, 12 anni e i segni dell'incidenti sull'Audi che lo ha investito

 

Un colpo secco, la bici che si scontra con violenza contro la macchina che sopraggiungeva in quell’istante esatto. Andrea Marigo, 12 anni, è morto quasi sul colpo sabato pomeriggio, poco dopo le 16. Il tragico incidente è avvenuto lungo una strada di campagna, esattamente all'incrocio tra via don Orione e via Viasana.

I sogni del ragazzino, che correva sulla sua Mountain Bike di color verde acceso, la cosa che di più al mondo gli piaceva fare, si sono spezzati troppo presto, quando il bello doveva ancora venire, sull’asfalto della via di campagna. Il resto è cronaca di un dramma.

L’auto a quell’ora, un’Audi Q2 di color scuro, proveniva da via don Orione e procedeva diritta. Il ragazzino, invece, veniva da Mirano, lungo via Viasana, stava tornando verso casa a Campocroce, e aveva lo stop all’incrocio.

Cosa sia accaduto con precisione, non è stato ancora ricostruito, quel che è certo è che la bici si è scontrata con la macchina, Andrea Marigo ha sbattuto contro il cofano laterale dell’auto, il capo ha battuto con violenza contro il vetro anteriore.

È volato a terra, la bici piegata. un colpo secco. L’uomo alla guida dell’Audi, un 33enne, V.G, è subito smontato, ha visto cos’era accaduto, ha chiesto immediatamente aiuto. Si è fermata anche una donna, che arrivava dalla direzione opposta con la macchina e ha visto tutta la scena, davanti ai suoi occhi.

L’automobilista ha cercato di rianimare il ragazzino, al telefono con il 118, che gli dava nel frattempo indicazioni su come fare. Un tentativo disperato, nel frattempo stava sopraggiungendo l'autoambulanza con l’auto medica, che ha proseguito la le operazioni di rianimazione. Ma quando i sanitari sono arrivati, hanno subito capito che non c’era praticamente più nulla da fare, perché il giovane, era già morto.

Sul posto gli agenti della polizia locale che hanno coperto il corpo con un lenzuolo bianco. Poi sono arrivati i genitori, la mamma e il papà del bambino, sotto shock, piegati da dolore davanti al corpo privo di vita del piccolo. I personale del 118 ha tentato di tranquillizzarli, ma il dolore, quello non si può anestetizzare con una puntura.

La strada è stata bloccata, per eseguire i rilievi, l’incrocio delimitato con il nastro rosso. La polizia locale ha raccolto la testimonianza dell’automobilista, gli è stato fatto anche l’alcol test, come da prassi, risultato negativo.

Il sindaco, Tiziano Baggio, giunto anche lui non appena avvertito della tragedia, ha consolato la famiglia del ragazzino come poteva.

In tanti si sono avvicinati, qualcuno ha messo una mano sulla spalla al padre. Gli agenti hanno sentito la signora alla guida della macchina, che potrebbe essere utile per fornire chiarimenti sulla dinamica, aiutare a capire se si sia trattato di una distrazione da parte delle persone coinvolte, a quanto corresse la macchina. A terra nessun segno evidente di franata.

Due sono adesso le famiglie spezzate dall’incidente che ha scosso il paese. Quella della famiglia del piccolo Andrea, che venerdì aveva festeggiato con gli amici e i compagni di classe della scuola secondaria di primo grado Mazzini la fine della prima media con una grande festa che includeva anche due compleanni di altrettanti compagni di scuola. E quella dell’automobilista, rimasto fino all’ultimo sul luogo dell’incidente. «È come se non ci fosse stato lo stop» dice con un fil di voce. «Ma adesso penso solo alla famiglia del ragazzino, non c’è altro da dire».

Tra gli insegnanti della scuola si è già sparsa la voce, i bambini a fine pomeriggio erano stati informati dalle famiglie. E adesso anche loro saranno aiutati ad affrontare il dolore. Una tragedia nella tragedia, in un giorno che doveva essere di festa per la fine della scuola e l’estate che stava davvero arrivando. —

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