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Lavoratori dell’In’s di Marcon in sciopero: «Basta, salari troppo bassi»

Gli oltre cento dipendenti del magazzino logistica di Marcon hanno incrociato le braccia. «L’azienda si rifiuta di rispondere alle legittime richieste del sindacato»

Giovanni Monforte
1 minuto di lettura

Un momento della protesta dei dipendenti della In’s

 

Hanno incrociato le braccia per due ore al termine di ciascun turno di lavoro. Sciopero giovedì 8 giugno nel magazzino logistico della In’s a Marcon. Si tratta del magazzino che rifornisce i supermercati del territorio. La mobilitazione è stata promossa dal sindacato Adl Cobas che, in mancanza di risposte, ha annunciato già di riservarsi ulteriori iniziative di protesta.

Oltre a incrociare le braccia, i lavoratori hanno svolto in mattinata un presidio, insieme ai rappresentanti sindacali. Nel magazzino sono oltre un centinaio i dipendenti. In passato i lavoratori operavano alle dipendenze di ditte esterne in appalto, con condizioni di lavoro precarie e con problemi anche di versamento dei contributi.

Nel 2023 il gruppo In’s ha assunto direttamente tutti i lavoratori del magazzino di Marcon, che così sono passati dall’applicazione del contratto nazionale della logistica a quello del commercio Dmo.

«Sembrava una buona notizia e, come Adl Cobas, abbiamo cercato di intavolare una normale dialettica con la società», spiegano dal sindacato. Un incontro c’è stato, ma non il seguito sperato. «Abbiamo fatto presente la necessità urgente di adeguare i salari a un livello dignitoso, di riconoscere la progressione di categoria», proseguono i sindacalisti, «Di fronte a semplici richieste la società non ha mai dato una risposta concreta. Nonostante l’ampia rappresentatività di Adl Cobas, In’s si ostina a non voler riconoscere i diritti sindacali e la piena agibilità democratica all’interno dell’azienda».

Per questo giovedì è stata promossa una prima azione di agitazione. Con lo sciopero di due ore, i lavoratori sono tornati a chiedere un aumento salariale che sia almeno allo stesso livello degli incrementi del costo della vita, il riconoscimento della progressione di livello di inquadramento, nonché delle maggiorazioni per straordinario, lavoro di sabato e notturno, almeno al livello del precedente contratto dei trasporti e logistica.

Inoltre, rivendicano l’introduzione di elementi migliorativi quali indennità di funzione e premi. Infine, il sindacato denuncia comportamenti non corretti all’interno dell’azienda. «Siamo lavoratori e pretendiamo rispetto», lo slogan scandito giovedì.

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