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Rialto, ecco le “moeche” di granchio blu: «Più economiche e facili da pulire»

La nuova specie è sempre più diffusa in laguna e apprezzata da clienti e ristoratori. In vendita a 70 euro al chilo tra i banchi del pesce

eugenio pendolini
2 minuti di lettura

Che il granchio blu fosse sempre più diffuso in laguna, è ormai cosa nota. Tanto da soppiantare, o quasi, la tradizione venezianissima della granseola o dei “gransi pori”. Ora però, novità assoluta, sui banchi del pesce del mercato di Rialto sono comparse anche le “moeche”di granchio blu.

Quelle tradizionali infatti, “coltivate” in laguna nord in apposite reti da pesca, ormai sono vendute a peso d’oro: in alcuni banchi si trovano ad un costo vicino ai 140 euro al chilo. Complici l’innalzamento delle temperature, i fattori ambientali, e la carenza di “moecanti”, quella che è una delle prelibatezze della cucina veneziana è ormai affare per pochi.

Un passo indietro. Tra l’autunno e la primavera i granchi attraversano un periodo di muta in cui abbandonano il vecchio carapace e costruiscono una nuova e altrettanto rigida corazza più grande. Quando inizia il procedimento di costruzione del nuovo guscio, i piccoli granchi appaiono morbidi e senza corazza e si possono gustare interi (e anche fritti) senza difficoltà. Già, a patto di trovarle però.

In parallelo, da un po’ di tempo in laguna è sempre più diffusa la specie americana del granchio blu. A Rialto, sempre più banchi, ormai, vendono questa specie proveniente dalle coste atlantiche del continente americano. È più economica ma anche discretamente saporita.

Se si incontra un esemplare vivo, attenzione però ad avvicinare un dito alle chele: la specie americana è più grossa e aggressiva, tanto da riuscire facilmente a rompere anche le nasse dei pescatori.

Nessun rischio fortunatamente per i bagnanti che magari passeggiano tranquillamente con i piedi a mollo al Lido o lungo il litorale: difficile che simili esemplari raggiungano le acque basse e sabbiose. Però, nel caso in cui ci si imbatta in un esemplare meglio non dargli fastidio.

Fatto sta che ormai la presenza del granchio blu in laguna è ormai diffusa, tanto da finire sui banchi di Rialto. Nei mesi scorsi, tuttavia, pescatori ed esperti del dipartimento ambientale di Ca’ Foscari avevano lanciato l’allarme: oltre al granchio poro, anche le tradizionali moeche di granchi lagunari sarebbero a rischio di essere rimpiazzate dal granchio blu dal momento che anche questa specie si può mangiare anche in fase di muta, quando il carapace non è ancora del tutto formato.

Una previsione ora diventata realtà. «È il primo anno che le vendiamo», spiega Joele Trevisan, titolare dell’Ittica Trevisan con un banco nel mercato di Rialto, «in questa prima settimana sta riscuotendo molto successo».

Rispetto alla moeca tradizionale, quella di granchio blu è venduta a circa la metà del prezzo (fino a 70 euro al chilo). «Il riscontro della clientela è positivo, costano meno di granchi e granseola, sono più facili da pulire e sono richiesti anche dai ristoranti», continua Trevisan. Il problema, semmai, è un altro: «In effetti i granchi blu sono più feroci: i pescatori devono prestare particolare attenzione a non farsi male perché effettivamente i granchi blu sono più aggressivi».

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