Festa dei carabinieri a Venezia, in un anno oltre 400 arresti e 5 mila denunce
Il bilancio dell’attività nel corso della cerimonia nella caserma a San Zaccaria. Il generale Conforti ha sottolineato l’impegno dell’Arma nelle campagne di sensibilizzazione rivolte ad anziani e studenti

I carabinieri schierati per la festa dell'Arma a Venezia
Lunedì 5 giugno, nel chiostro del Monastero di San Zaccaria a Venezia, si è celebrato il 209° Annuale di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, più familiarmente conosciuto come “Festa dell’Arma”, che ricorda la concessione della prima Medaglia d’oro al Valor Militare tributata alla bandiera dell’Arma il 5 giugno 1920 per il comportamento tenuto nel corso della Prima Guerra mondiale.
Nella caserma del Comando Provinciale Carabinieri, autorità ed ospiti, tra i quali alcuni studenti delle Scuole “Dante Alighieri” e “Gozzi” di Venezia, si sono stretti attorno allo schieramento della Benemerita, che includeva, oltre a militari di tutti i Reparti territoriali del Comando Provinciale, anche personale del 4° Battaglione Carabinieri “Veneto” e dei Comandi di specialità. Numerose le rappresentanze dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo.
Dopo la resa degli onori al gonfalone della città di Venezia e alla bandiera di guerra del 4° Battaglione Carabinieri “Veneto”, è stata data lettura dei messaggi augurali del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, e del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

A seguire, il Comandante Provinciale della Città Metropolitana lagunare Generale di Brigata Nicola Conforti, ha tenuto la sua prolusione. L’intervento è iniziato con un ricordo alle vittime e agli sfollati dell’Emilia Romagna, menzionando l’opera dei servitori dello Stato e dei volontari “che si sono prodigati, in maniera encomiabile, per salvare vite umane, contenere i danni e ripristinare normali condizioni di vita”. È seguito un momento di attenzione per i Caduti, le vedove e i parenti di chi ha sacrificato la propria vita per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni.
Il Generale Conforti ha poi sottolineato l’importanza della coesione, citando le parole del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, che in più occasione ha invitato a “riscoprire il pronome Noi, non restando imprigionati nel pronome Io, spesso invadente, addirittura egemone, egocentrico”.
Il Comandante Provinciale ha, in seguito, tracciato alcune riflessioni, soffermandosi su quella che ha definito la “bussola etica” del Carabiniere, senza la quale “nessuna strategia ha senso, soprattutto nei tempi difficili che stiamo attraversando”. La militarità è stata citata quale stella polare della bussola. Militarità intesa “non come mero dettaglio esteriore, ma come habitus mentale, che consente di proporci eticamente al senso del dovere, allo spirito di servizio, alla solidarietà, al sacrificio”.
È stata richiamata la competenza, l’autorevolezza, e la consapevolezza del ruolo, declinata quest’ultima in termini di responsabilità e doveri verso i cittadini. “Ricordiamoci” – ha esortato il Generale nei confronti dei Carabinieri presenti – “che il cittadino si aspetta di avere un punto di riferimento da noi, una certezza. Non possiamo deludere tale aspettativa”. Nel tracciare la grammatica etica del Carabiniere, l’ufficiale ha richiamato il coraggio, l’umiltà, la cultura dell’essere e l’affidabilità.
Sono seguite parole di grande apprezzamento per l’eccellente coesione esistente tra i vari attori istituzionali della Città Metropolitana di Venezia. “Una sinergia d’intenti” – ha specificato Conforti – “che deve traguardare costantemente al bene comune e all’interesse generale”.
Quindi il bilancio dell’attività svolta.
“I risultati conseguiti dall’Arma nella Provincia” – ha precisato il Comandante Provinciale – “sono noti alla cittadinanza, particolarmente attenta alle problematiche connesse con l’ordine e la sicurezza pubblica e supportata dalla scrupolosa opera degli organi d’informazione - che ringrazio per la loro presenza - costantemente in prima linea e impegnati quotidianamente in un lavoro caratterizzato da elevata professionalità, apprezzato senso critico e imparzialità”.
Al di là dei numeri relativi ai principali dati del 2022 (oltre 32.000 servizi esterni svolti, 429 persone tratte in arresto e 5.167 denunciate in stato di libertà), particolare attenzione è stata riservata alle attività preventive, con un focus sulle campagne di sensibilizzazione a favore delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Negli ultimi mesi sono stati 45 gli incontri organizzati presso i circoli anziani, le associazioni e le parrocchie a favore di oltre 1.300 persone della terza età.
Un altro fronte che ha visto i Carabinieri di Venezia particolarmente attivi è stato quello della prevenzione e contrasto di tutti quei comportamenti che ledono le donne, fisicamente, psicologicamente e nella loro dignità. L’opera preventiva messa in campo dal dispositivo dell’Arma, costituito dalle 5 Compagnie, dalle 2 Tenenze e dalle 38 Stazioni Carabinieri, supportati dai Nuclei Investigativo, Informativo e Natanti, è finalizzata a “intercettare ogni campanello di allarme, per essere sempre pronti ad ascoltare, comprendere, aiutare. L’obiettivo è quello di diminuire il numero dei reati, talvolta sommersi, che ledono le donne e che, concretizzandosi molto spesso all’interno delle mura domestiche, sono difficilmente individuabili”.
Ultimi, ma non certo per importanza, i giovani, da sempre tra le priorità della Benemerita. Nell’anno scolastico che sta per volgere al termine sono stati svolti, complessivamente, 75 incontri a favore di circa 8.300 ragazzi tra gli 11 ai 19 anni.
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