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Il Tribunale gli ordina di stare lontano dall’ex e non lo fa: arrestato a Mestre

Ubriaco, si è presentato nella notte sotto casa della donna. Il giudice convalida il fermo, poi lo scarcera: via dal Comune

Roberta De Rossi
1 minuto di lettura
(ansa)

Nei primi giorni di aprile, il Tribunale gli aveva ordinato di stare lontano dall’ex compagna, di non avvicinarsi all’abitazione di lei, né al suo luogo di lavoro. Lei, che aveva deciso finalmente di interrompere quella relazione tossica con quell’uomo che l’aveva a lungo maltrattata.

L’ordine del Tribunale era chiaro e perentorio, ma lui - un 53enne, in movimento tra Venezia e Vicenza - come nulla fosse, passata la mezzanotte di venerdì si è presentato sotto casa della donna nella zona di Favaro Veneto, ubriaco, iniziando a suonarle il campanello, pretendendo di vederla.

La donna - rincasando - se l’è ritrovato davanti alla porta e alle sue proteste (e alla paura), lui ha risposto quasi prendendola in giro: «....dai, su, chiama i carabinieri!».

E questo lei ha, appunto, fatto, chiamando subito le forze dell’ordine, per chiedere aiuto. I carabinieri sono arrivati in pochi minuti e - come prevede il codice - l’hanno subito arrestato.

Lui, durante il processo per direttissima, ha cercato di giustificarsi raccontando di essere stato ubriaco, di non essersi reso conto di quello che stava facendo.

Il giudice ne ha convalidato l’arresto per la violazione del divieto di avvicinamento all’ex compagna, ma l’ha anche rimesso in libertà in attesa del processo. La nuova misura cautelare - che si aggiunge all’ordine di stare lontano dalla donna - è quella non poter stare nel comune di Venezia.

In questo caso, per fortuna, non c’è stata un’escalation di violenza, ma non passa giorno che in Procura non arrivino segnalazioni di maltrattamenti in famiglia o situazioni di stalking molto pesanti, che fanno scattare - con il Codice Rosso - immediati provvedimenti che ordinano all’uomo (perché di ex mariti, ex compagni, “amici” quasi sempre si tratta) di non avvicinare la donna che per mesi, se non anni, ha maltrattato, picchiato, perseguitato con messaggi e minacce, seguito per strada.

E ogni giorno i ruoli di udienza riportando processi per stalking e maltrattamenti, fino ai casi più gravi e senza ritorno. Come quello di Lilia, assassinata con 65 coltellate: il processo al compagno Alexandru Ianosi, avrà inizio il 4 luglio in Corte d’Assise.

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