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Jesolo, si tuffa dal pontile di piazza Brescia, 17enne di Castelfranco rischia la paralisi

Il giovane di origine marocchina residente nel Trevigiano non sentiva più le gambe, è stato elitrasportato all’ospedale di Mestre

Giovanni Cagnassi
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

JESOLO. Si è tuffato dal pontile proteso sulla spiaggia di piazza Brescia, 17enne di Castelfranco è gravissimo e rischia la paralisi.

Non sentiva più le gambe il giovane di origine marocchina, residente nel Trevigiano.

Verso le 16 di ieri si trovava con alcuni amici nel tratto di mare davanti alla torretta 14, nella zona piazza Brescia, dove il servizio di salvataggio è gestito dalla società partecipata Jesolo Turismo Spa. Nel punto del tuffo, l’acqua non supera le ginocchia, ma probabilmente pensava fosse più profonda. Ha battuto la testa sul fondale insaccandosi come avviene in questi casi. Ha riportato una frattura cervicale e non sentiva più le gambe, come ha detto ai primi soccorritori.

Gli amici hanno subito capito che gli era accaduto qualcosa di grave e sono accorsi per aiutarlo assieme ai bagnini della Jesolo Turismo. Gli assistenti ai bagnanti lo hanno portato delicatamente a riva, dove è giunta l’ambulanza del Suem 118.

Il giovane è stato dunque trasportato all’ospedale di Jesolo per poi essere elitrasportato all'ospedale di Mestre. Il 17enne ha subito detto di non avvertire la sensibilità agli arti inferiori, ma solo i successivi esami potranno stabilire la gravità del trauma riportato a seguito dell’impatto con il fondale sabbioso e compatto. Jesolo Turismo Spa ha ricordato che su tutto l’arenile è vietato tuffarsi dai pontili per la pericolosità che questo comporta a causa del fondale troppo basso con con la sabbia è anche più pericoloso di un fondale roccioso.

L' Usl4 ha avviato diverse campagne di sensibilizzazione per cercare di evitare questi rischi che purtroppo sono costati la vita o hanno provocato paralisi e costretto tante persone sulla sedia a rotelle. Daniele Bison, consigliere comunale protagonista di tante battaglie per la sensibilizzazione al pericolo dei tuffi, decano del pronto soccorso di Jesolo, è sconfortato dall'ennesimo episodio accaduto al lido in questo abbrivio di stagione.

«Siamo alle solite», sbotta, «non sono bastati i tanti casi tragici che si sono consumati in questi anni. Non possiamo chiudere i pontili, non sarebbe giusto. La repressione in questi casi non funziona, potremmo chiudere i pontili anche con il filo spinato e non servirebbe. Quando erano stati chiusi durante la pandemia, la gente vi saliva regolarmente superando gli ostacoli. E poi sono un luogo di aggregazione, fanno parte della storia di Jesolo.

«Altre devono essere le iniziative da assumere», conclude riflessivo, «è come per gli incidenti stradali, quando il presidente della Regione Luca Zaia ha invocato immagini forti per raggiungere al cuore i ragazzi. Anche in questo caso vanno affissi dei cartelli sui pontili con immagini impressionanti sulle conseguenze di un tuffo dal pontile per far capire a tutti cosa rischiano».

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