Quattordicenne investito da un’auto a Mestre: in terapia intensiva e rischia la vita
Grave incidente in via Zandonai, dietro Decathlon. L’adolescente stava correndo quando è stato centrato da una Mini Cooper ed è caduto sbattendo violentemente la testa sull’asfalto
Marta Artico Carlo Mion
Il punto dove l'adolescente è stato investito
È in prognosi riservata e rischia la vita il 14enne che giovedì pomeriggio è stato centrato da una Mini Cooper mentre attraversava la strada in sella alla sua bici, proprio dietro Decathlon, poco dopo il ristorante coreano, in via Zandonai, all’altezza del Plex Caffè.
L’incidente è avvenuto attorno alle 16, almeno dalla prima ricostruzione. Il ragazzino, di Mestre, stava correndo lungo la strada, quando si è scontrato con la Mini Cooper che si trovava in quel momento a transitare lungo via Zandonai.
Il giovane alla guida della macchina ha subito soccorso il minore, che ha sbattuto violentamene la testa, perdendo i sensi. Sempre l’automobilista, assieme alle persone arrivate in seguito, ha chiamato i soccorsi, allertando il Suem 118.
I sanitari giunti con auto medica e ambulanza, hanno tentato di stabilizzarlo e l’hanno poi trasportato di corsa all’ospedale, che dista pochi minuti di strada, dove si trova tuttora. Le sue condizioni sono subito apparse gravi, il ragazzino si trova ricoverato in terapia intensiva all’Angelo.
Sul posto, per i rilievi, il reparto motorizzato della polizia locale, che ha cercato di capire cosa sia accaduto. Se il ragazzo fosse distratto, se abbia attraversato improvvidamente la strada o se sia stato abbagliato dal sole.
Oppure il contrario, se l’automobile non l’abbia visto. Ogni ipotesi è sul tappeto, dal momento che non sembra ci siano testimoni. Nonostante il bar esattamente a due passi dall’incidente, nessuno in quel momento parrebbe aver visto e dunque ricostruire la dinamica esatta non sarà facile.
«Eravamo qui ma non abbiamo assistito all’incidente» raccontano dal locale. Gli agenti hanno chiesto al bar se ci siano telecamere a disposizione. In zona, infatti, c’è un sistema di videosorveglianza dei capannoni limitrofi, che potrebbe essere molto utile al reparto motorizzato per cercare-di ricostruire come sia avvenuto l’incidente e se ci siano responsabilità e di chi. Per ora la speranza è che il ragazzo si riprenda e possa dare anche la sua versione dei fatti. Nel frattempo l’unico testimone rimane l’automobilista che gli ha prestato soccorso. —
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