Artigiani sempre più anziani a Venezia, ecco aiuti e facilitazioni per i giovani
Il direttore di Confartigianato Matteo Masat: “La metà dei quasi mille titolari artigiani ha più di 50 anni e i trentenni sono meno del 2%. Questo pacchetto di sostegno ora è un costo vivo, ma anche un investimento per il futuro”

Sempre più anziani gli artigiani a Venezia: ecco un progetto di Cofartigianato per incentivare i giovani
L’età media degli artigiani in centro storico a Venezia è sempre più alta, sono sempre maggiori le difficoltà di reperire personale ma anche di garantire il ricambio generazionale e non ultimo il caro affitti e le scarse disponibilità di spazi da avocare alle attività artigiane sono solo alcuni dei grandi problemi che affliggono il secolare settore artigiano a Venezia.
I numeri rilevabili dall’analisi incrociata tra i dati Istat più recenti e quelli dell’Ufficio Studi della Confartigianato sono pesanti: se nel 2012 le fasce demografiche con più lavoratori autonomi artigiani erano quelle tra i 30 e i 39 anni, nel 2021 la fascia di età con il maggior numero di imprenditori artigiani è quella tra i 50 – 54.
Allo stesso modo, in dieci anni, nella fascia 60 - 64 anni gli artigiani sono raddoppiati, mentre le “nuove leve”, ovvero gli artigiani tra i 25 e 39 anni si sono dimezzati. In centro storico, quindi, la metà dei quasi mille titolari artigiani che vi operano ha più di 50 anni, e se i trentenni sono meno del 2% e gli ultrasessantenni sfiorano il 18%.
“Si tratta di un fenomeno ormai consolidato, sia per questioni anagrafiche della popolazione, sia per un aumento dell’età media in cui un giovane decide di cominciare a lavorare. Fatta la tara di questi dati che non possiamo spostare – spiega il direttore della Confartigianato S.Lio Matteo Masat – ci siamo messi in gioco con i nostri mezzi per cercare di attrarre i giovani verso questa professione semplificandone l’accesso”.
Dai dati interni dell’associazione, infatti tra gli ostacoli che frenano maggiormente i giovani c’è l’infinita burocrazia ed i costi per gestire l’avvio di una attività. “Per questo ci siamo attivati con un progetto ad hoc, battezzato Progetto giovani, studiando particolari formule di pacchetti tutto compreso e facilitazioni anche di tipo economico per aiutare i giovani aspiranti artigiani a gestire queste incombenze. Di fatto potremmo chiamarlo pacchetto sburocratizzazione, perché abbiamo impostato questa iniziativa tipo chiavi in mano; un giovane viene qui, ci spiega cosa vuole fare e noi ci facciamo carico di tutte le pratiche ed incombenze, il tutto, per gli under 35, a prezzo agevolato”.
Di fatto l’iniziativa varata dall’associazione artigiana di San Lio consentirà ai giovani di non doversi preoccupare... della cosa più preoccupante, ovvero girare mille uffici e perdere mesi per avere tutte le carte in regola, e consentirà così ai nuovi artigiani di concentrarsi solo sull’attività e la gestione della clientela. “Per noi questa operazione nel breve rappresenta un costo vivo certo – prosegue Masat – ma ci piace vederlo come un investimento che facciamo verso i giovani, per questo settore e per il centro storico, in chiave di qualità turistica e presidio e servizi per i cittadini. L’ennesimo bar in più non cambierebbe nulla, una bella bottega artigiana affacciata su calli e campielli, dove si lavora e si produce legando modernità alla secolare tradizione invece sì. Le botteghe artigiane a loro modo attraggono l’attenzione dei turisti, che spesso le fotografano e le postano sui loro social. E così una bottega artigiana in più che apre diventa non solo un servizio in più per i cittadini, ma anche un elemento di bellezza in più per la nostra Venezia”.
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