Lega, nel Basso Piave rimosso Schibuola. Si allargano i mal di pancia della base
Arriva come commissario lo jesolano Carli. Il direttivo uscente rivendica il risultato elettorale: «Secondi solo dietro FdI». E chiede al segretario provinciale Vallotto di chiarire i motivi della scelta
Giovanni Cagnassi
Alberto Schibuola, Alberto Carli e Sergio Vallotto
«Finalmente è finita la farsa del commissariamento sì, commissariamento no. Ma, soprattutto non c’è più il bavaglio». La questione Lega di San Donà è ora sul tavolo del ministro Salvini.
E parlano a briglie sciolte i membri del direttivo uscente della sezione della Lega di San Donà, Pasquale Iennaco e Caterina Manuela Ave.
Il segretario Alberto Schibuola è stato rimosso, mentre è già al lavoro per ricostruire la sezione lo jesolano Alberto Carli. Eppure la Lega è seconda solo a FdI, ha il vicesindaco e un assessore.
«Riguardo alle dichiarazioni del segretario provinciale della Lega Liga Veneta Sergio Vallotto», aggiungono, «nel rispetto reciproco dei ruoli, come membri del direttivo uscente, assumendoci le nostre responsabilità, rivendichiamo il diritto di replica e chiediamo al segretario Vallotto che venga fatta chiarezza e venga detta tutta la verità sul reale motivo del commissariamento della sezione di San Donà. Ci sembra una cosa assurda: un commissariamento comunicato via watsapp con una lettera al limite della legalità, senza timbro, ma soprattutto senza firma».
«Chiediamo questo perché lo dobbiamo ai 24 candidati, ma soprattutto a tutti i militanti e sostenitori», precisano, «e a tutte quelle persone che ci hanno sostenuto in questa campagna elettorale non facile per la Lega, facendoci raggiungere l’obiettivo prefissato dalla stessa segreteria provinciale, cioè quello di essere il primo partito della coalizione dopo Fratelli d’Italia e, cosa ritenuta importante, strappare fino all’ultimo voto la carica di vicesindaco, secondo gli accordi, alla lista del più quotato uomo politico della coalizione».
«Infine, facendo un passo indietro», concludono, «chiediamo come mai la segreteria politica provinciale non si è preoccupata, prima delle elezioni, di mettere un referente politico alle amministrative sandonatesi, come fatto precedentemente negli altri Comuni.
Inoltre, ci teniamo a precisare che di quanto sopra detto, è stato già informato il capo della comunicazione della segreteria particolare del vicepresidente e ministro Matteo Salvini, nostro segretario federale».
Ora si potrebbe anche lavorare per riunire i “transfughi” della lista di Gianluca Forcolin, al 12% come la Lega, che li supera di appena 38 voti.
Intanto a San Donà, Maurizio Trevisiol è entrato in Forza Italia con il sostegno pieno dell’amico Flavio Tosi. Anche lui ha grosse ambizioni nel partito e ottimi rapporti con Forcolin, che al momento non ha un simbolo politico alle spalle e non pare abbia intenzione di fermarsi a San Donà in vista dei prossimi grandi appuntamenti elettorali.
Nel centrosinistra, invece, tutto tace. Dopo la sconfitta per nulla annunciata di Francesca Zottis, la candidata sindaca – che proprio ieri ha visto eleggere a primo cittadino di Vicenza il suo collega in consiglio regionale Giacomo Possamai – si attende il prossimo consiglio comunale il 5 giugno per iniziare un’opposizione che si annuncia determinata.
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