Carrello della spesa sempre più salato a Venezia. In due anni costa 100 euro in più al mese
I maggiori rincari su pane, cereali, latte, formaggio, uova e frutta. Nel 2021 si spendevano 423 euro, quest’anno 523
Marta Artico
Ben 100 euro in più al mese rispetto al 2021 e 56 euro in più in confronto allo scorso anno, nel 2022. Che riempire il frigo e l’armadietto della colazione stia diventando un lusso, non è una sensazione esagerata dei veneziani che si recano a fare la spesa alla ricerca delle offerte “civetta”, passando in rassegna botteghe e supermercati alla caccia dei prezzi meno “cari”. Tutt’altro.
Se nel 2021 una famiglia spendeva di media per mangiare 423 euro al mese, nel 2022 si è passati a 467, mentre nei primi mesi del 2023 la media a famiglia sfiora i 523 euro. Che sullo stipendio sono una voce molto importante. I dati parlano chiaro. Ci sono materie prime che continuano ad aumentare, nonostante gli stipendi non crescano e vengano erosi dai ritocchi all’insù e le pensioni degli over 65 siano sempre le medesime.
Il caro-carrello – ovvero i rincari sui prodotti alimentari – si sta rilevando il vero incubo per le famiglie veneziane, proprio quando sembrava evidente un’inversione di tendenza trainata dai ribassi sulle bollette. Pane e cereali, ma anche carne e latticini, sono schizzati alle stelle. E non parliamo solo dei prodotti ittici, cari di per sè e non alla portata di tutti. Ma di latte, uova, confetture, cibi pronti. Per non parlare, poi, di una pallina di gelato, adesso che è caldo. E con i “disastri climatici” è probabile che anche frutta e verdura aumenteranno a breve, forse già dal prossimo mese secondo le stime.
Adico, associazione dei consumatori di Mestre, che sui prezzi i sta specializzando, ha analizzato l’impatto dell’inflazione sulla spesa mensile delle famiglie residenti in terraferma e in centro storico, elaborando i dati dell’Istat e del Comune. E i risultati sono eloquenti. Non solo.
L’associazione presieduta da Carlo Garofolini ha anche lanciato un questionario legato proprio ai rincari sul carrello della spesa, scoprendo che circa metà delle famiglie veneziane ha cambiato le proprie abitudini negli acquisti per cercare il risparmio: meno prodotti dentro il carrello, caccia alle offerte e alle promozioni, oculata scelta del punto vendita dove comprare la merce, con un boom della spesa nei discount.

Tutto ciò, però, non basta, e c’è chi sui “rincari” ha montato il business di TikTok, come il giovane Vander Costa, che quasi ogni giorno mette online un video delle sue spese, raccontando con bravura e ironia il caro-carrello per un giovane che vive solo, deve fare le spese e spendendo 30 euro mangia solo per due giorni.
A commentare i dati è Daniele Tronco, segretario metropolitano Spi Cgil: «Tocchiamo con mano ogni giorno attraverso il nostro lavoro le grandi difficoltà che stanno vivendo anche quest’anno molti nostri pensionati. In provincia la pensione media privata è di poco superiore ai mille euro e circa il 60% degli assegni previdenziali è sotto quella cifra. La rivalutazione ha portato in dote circa 60 euro al mese su una pensione media del settore privato. Purtroppo basta vedere gli aumenti sul carrello della spesa, per renderci conto di quanto quell’importo sia insufficiente per recuperare il potere d’acquisto eroso dall’impennata dei prezzi. Come sindacato chiediamo di rivedere il sistema della rivalutazione e auspichiamo che il conguaglio previsto a partire da gennaio 2024 venga erogato in anticipo, come aveva fatto il governo Draghi nel 2022 assecondando le richieste dei sindacati. Torniamo a ribadire la necessità di allargare la platea dei beneficiari della 14esima mensilità e di aumentarne gli importi».
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