Aeroporto di Venezia, diecimila addetti in più. «Patto per il lavoro di qualità»
Masterplan aeroporto: Save incontra i confederali. Cgil, Cisl e Uil concordano: «Bene lo sviluppo ma servono contratti a tempo indeterminato con regole e tutele per tutti». Dai trasporti ai parcheggi, si tratta per un accordo
Mitia Chiarin
La società che gestisce l'aeroporto di Venezia garantisce dagli 850 ai mille assunti in più per ogni milione di passeggeri in più
La stima, prospettata ai sindacati, è di 850-1.000 lavoratori in più, fino al 2037, per ogni milione in più di viaggiatori. La stima futura è di diecimila lavoratori in più tra interni e indotto all’aeroporto Marco Polo di Tessera e che significano in pratica il raddoppio della attuale forza lavoro.
Il dato è emerso dal tavolo tecnico tra sindacati confederali e Save, nell’ambito del dibattito pubblico, sul masterplan da 2 miliardi.
Daniele Giordano, segretario della Cgil di Venezia non ha dubbi. «Serve un patto per il lavoro che marci parallelo con il masterplan di sviluppo dell’aeroporto a partire da uno scadenziario preciso degli investimenti in sostenibilità, delle mitigazioni da realizzare. Rilevante, per noi, è il tema del lavoro.
In aeroporto oggi vi sono lavoratori con contratti differenti, salari differenti, tutele e diritti differenti e orari diverse. Già oggi è evidente il problema di reclutare lavoratori per la precarietà del lavoro stagionale, delle condizioni di lavoro e dei salari. Quindi se il masterplan vuole rilanciare il peso dell’aeroporto, Save deve averne il governo con una contrattazione di anticipo sugli appalti (sicurezza, ristorazione, pulizie); un accordo di sito con i sindacati; una rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza e la salute, sempre di sito, senza differenze tra interni, appalti, indotto, per unificare le condizioni di lavoro e sicurezza.
Poi serve la garanzia di applicazione dei contratti nazionali e non quelli “pirata”. Altro tema, i servizi: i lavoratori come raggiungono il posto di lavoro se nella logica Save vi è quella di ridurre i parcheggi? Già oggi il personale fatica a raggiungere il Marco Polo perché il Tpl ha orari calati sui viaggiatori, non sui lavoratori. Serve una intesa per navette gratuite e parcheggi gratuiti, che interessi tutti». I
nsomma, per la Cgil il masterplan che fa diventare l’aeroporto tra le aziende più importanti del territorio deve portare ad innovare gli accordi sindacali.
Igor Bonatesta, segretario della Uil, aggiunge: «L’uso della seconda pista, il collegamento ferroviario con Mestre e la riduzione dell'impatto ambientale possono portare benefici per il territorio quali la riduzione del traffico automobilistico e l'aumento sostanziale dei posti di lavoro».
Auspicabile, per la Uil, «fare sistema anche con la portualità di Venezia. Per questi motivi riteniamo necessario un confronto costante tra Save e le organizzazioni sindacali per poter condividere fase per fase la crescita dell'occupazione affinché sia reale e caratterizzata da posti di lavoro di qualità e a tempo indeterminato. In particolare appare necessaria da subito una verifica congiunta del sistema appalti handling, nel quale si evidenziano situazioni di disagio e di precarizzazione. Alla crescita degli occupati occorre parallelamente garantire i giusti servizi ai lavoratori: parcheggi adeguati, trasporto ben organizzato, ampliamento degli spazi di flessibilità negli orari per permettere di conciliare vita personale e lavoro».
Pronto al confronto è Ivano Traverso del settore trasporti di Cisl di Venezia: «Save fatica oggi a mantenere il personale che ha e a trovarne di nuovo. Il lavoro in aeroporto va pagato bene e trattato bene perché è evidente che non ci si può permettere di perdere personale formato. Occorre un vero investimento nel personale che oggi non si vede».
Vuole discutere anche Usb con Alberto Cancian. «Chiediamo la massima attenzione affinché nelle concessioni e negli appalti ci sia il massimo rispetto per i diritti , massima attenzione a salari e sicurezza. Per questo il nostro impegno è collaborare con chi di competenza per creare percorsi che portino ad un giusto equilibrio e ad accordi il più migliorativi possibile».
I commenti dei lettori