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Il Vega torna in vendita per 12,7 milioni e c’è già un’offerta per l’area ex Agip

Una società ha presentato un’offerta da 2,6 milioni per acquisire il terreno di sei ettari confinante con il Palaexpo

Francesco Furlan
2 minuti di lettura
Una veduta del parco tecnologico scientifico Vega di Porto Marghera 

Il complesso del Vega, il parco tecnologico di Porto Marghera affacciato a via della Libertà, torna in vendita. Sfumata l’ipotesi di un piano di rilancio da parte del gruppo israeliano Truyioins Ventures - ha accarezzato il progetto a lungo senza mai presentare le carte ma non è escluso che possa partecipare al bando - il Vega torna quindi sul mercato. E lo fa a dieci anni esatti dal concordato preventivo del tribunale di Venezia relativo alla società Vega Scarl, arrivato per un debito di circa 15 milioni di euro nei confronti di istituti di credito e fornitori, accumulati sopratutto tra la fine degli anni Novanta e nei primi Duemila. Il precedente bando di vendita, il terzo, risaliva al 2019.

I lotti in vendita

I soggetti interessati potranno concorrere per un singolo lotto o per il pacchetto completo (il lotto integrato). Rispetto al prezzo stabilito a base d’asta la legge dà la possibilità al commissario liquidatore, il commercialista Paolo Marchiori, di accettare anche proposte d’acquisto ribassate fino a un massimo del 25%. Nel 2019 il prezzo a base d’asta per il lotto integrato era stato di 19 milioni di euro, ma 4 anni fa vennero poi venduti singolarmente il padiglione Antares acquistato per 750 mila euro da Alpenite, una società di consulenza, e la Torre Hammon acquistata per poco più di 720 mila euro dalla società E-Ambiente di Gabriella Chiellino. Oggi il lotto aggregato vale 12 milione 700 mila euro.

I singoli lotto riguardano gli edifici Auriga (prezzo a base d’asta: 2.8 milioni di euro), Lybra (4,2 milioni), Pegaso 1 (2,4 milioni) e il lastrico solare dell’edificio Pleiadi (si tratta di un’area sosta con circa 80 posti auto) la cui vendita è prevista per 285 mila euro. Questi sono i lotti per i quali, prima della pubblicazione del bando, non era pervenute domande. Ve ne sono poi altri due per i quali le domande sono già arrivate e quindi a fare da valore di riferimento in questo caso è il prezzo offerto dai proponenti.

Le proposte per l’area ex Agip

Le due proposte riguardano l’azienda di ristorazione (per la quale sono stati offerti 500 mila euro) e soprattutto l’area ex Agip (presentata un’offerta per 2 milioni e 450 mila euro), un terreno a forma di “L” con un’estensione di 6 ettari che si spinge fino al canale Brentelle, confinante con l’attuale Palaexpo. Il Palaexpo è l’edificio conosciuto dai più in questi mesi come il principale centro vaccinale della terraferma. Se il commissario liquidatore non otterrà quindi proposte per il lotto integrato o offerte più alte per ristorazione e terreno ex Agip, queste due lotti saranno assegnati a chi ha già bussato alla sua porta. Nei 6 ettari di terreno a fianco del Palaexpo c’era un piano di recupero, poi decaduto, che permetteva di realizzare circa 25 mila metri quadrati di superficie. È l’area in cui gli israeliani di Truyioins Ventures avrebbero voluto costruire nuovi laboratori dedicati alla ricerca sulla nano-tecnologie. Per capire con quali intenzioni e con quali prospettive di sviluppo sia stata presentata l’offerta bisognerà aspettare la chiusura del bando. Il periodo di ricevimento delle offerte andrà dal 3 al 13 luglio prossimi. La seduta per l’aggiudicazione provvisoria si terrà il giorno successivo alle 10. Tra i lotto in vendita ce n’è uno anche di proprietà comunale, ed è l’edificio Pegaso 2, in vendita per 1,7 milioni di euro in questo caso senza possibilità di sconto del 25%.

Che ne sarà del Vega?

L’esito del bando sarà decisivo nel futuro del parco tecnologico. Ci sarà qualcuno che avrà la forza per presentare un unico progetto di rilancio, o continuerà a essere venduto per pezzi?

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