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San Donà, la nuova amministrazione fa rimuovere lo striscione per Regeni in municipio

Zottis (Pd): citano il regolamento, ma è una questione politica. Il sindaco Teso: «Siamo pronti a intitolargli una piazza»

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura

La facciata del municipio di San Donà dopo la rimozione dello striscione “Verità per Giulio Regeni”

 

Sparisce nottetempo lo stricione che invocava “Verità per Giulio Regeni”. Uno dei primi atti concreti della nuova amministrazione di San Donà che ha applicato il regolamento comunale che vieta striscioni vicino alle bandiere. E il 2 giugno si celebra la festa della Repubblica. Gli ex consiglieri di opposizione, ora in maggioranza, capeggiati da Massimiliano Rizzello, lo avevano sempre detto che il regolamento sarebbe stato applicato alla lettera.

Francesca Zottis, candidata sindaco del Pd, insorge: «È vergognoso, indipendentemente dal regolamento, potevano affiggerlo sopra o sotto le bandiere. Sono tutte scuse non giustificabili sulla scelta di togliere quella richiesta solenne per un nostro cittadino barbaramente ucciso in Egitto».

Il Pd è in linea: «Il sindaco, invece di togliere lo striscione, si prenda cura di quel simbolo e di farsi garante che non venga più rimosso, è evidente ne sia stata fatta una questione di natura politica benché si tratti, in realtà, di una questione di giustizia», attacca il consigliere Daniele Terzariol, «Giulio Regeni è stato vittima di un governo, quello egiziano, che può avere ancora rapporti diplomatici con l’Italia, ma sicuro non d’amicizia».

Interviene David Vian, altro esponente Pd: «Crediamo che il rispetto dei concittadini in qualsiasi parte del mondo debba essere un valore condiviso. Questo era il significato dello striscione, la richiesta di una verità giudiziale su quanto accaduto a Giulio».

Alleanza Verdi-Sinistra è sdegnata. «In questo inizio di amministrazione di centrodestra pare evidente che le principali preoccupazioni siano distribuirsi le cariche», affermano, «magari aumentando il numero di assessorati, con costi a carico della comunità, per soddisfare i molti appetiti. Hanno tolto lo striscione, nulla di rivoluzionario solo la ricerca della verità e il coraggio di un po’ di coerenza in politica estera, nella quale etica moralità e diritto internazionale, a quanto pare vanno modulati in base a interessi e amicizie. Siamo al fianco di Giulio e della sua famiglia. Sempre».

Il sindaco, Alberto Teso, rilancia: «Siamo pronti a intitolare la piazza davanti agli istituti scolastici, come richiesto in una petizione, sicuramente meglio di uno striscione rovinato».

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