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San Donà, rivoluzione urbanistica targata Teso. Cantina dei talenti già al capolinea

Sopralluogo del sindaco con i rappresentanti delle categorie Teso: «Valutiamo proposte di investimento, poi valuteremo. Bastano due stralci il resto si venderà»

Giovanni Cagnassi
2 minuti di lettura
Il cantiere, ora bloccato, per la ristrutturazione della ex Cantina sociale, destinata a trasformarsi nel progetto della Cantina dei Talenti 

Il nuovo sindaco Alberto Teso chiude la Porta Nuova e si prepara a dire addio alle opere che dovevano sorgere nell’area della ex Cantina sociale e via Pralungo. Non verrà tutto raso al suolo, ma cambierà l’impostazione e molti edifici potranno essere messi sul mercato.

Tutto o quasi in vendita per reperire risorse e cancellare opere di cui è stata messa in dubbio la reale utilità e che erano state presentate con entusiasmo dalla precedente giunta con l’illustrazione dei fondi del bando periferie e i mutui per la realizzazione delle opere viarie di collegamento.

Teso ha incontrato tutte le associazioni di categoria della città, dagli artigiani ai commercianti e industriali e, con il dirigente del Comune, ingegner Baldovino Montebovi, ha illustrato quello che è lo “stato dell’arte” per due opere pubbliche di competenza del Comune nell’area della ex Porta Nord, oggi Porta Nuova.

Si tratta in particolare della Cantina dei talenti e del Polo fieristico.

«Ho espresso, in sostanza, la mia volontà di realizzare solo due stralci delle opere in questione», premette Teso, «utilizzando le somme a disposizione, senza ricorrere a ulteriori indebitamenti. Le due parti che riusciremo a completare, però, di superficie ridotta e in parte prive di impianti di riscaldamento, non hanno ancora una destinazione concreta: per questo ho chiesto ai rappresentanti delle categorie di riflettere sui due progetti, fornendo entro un mese idee e proposte».

«In sostanza», precisa, «potremmo realizzare due capannoni, che potranno ospitare varie iniziative, dai mercati agli spettacoli musicali. Per le aree rimanenti, che hanno ad oggetto diverse migliaia di metri quadrati, in ordine alle quali non ci sono i finanziamenti, faremo solo ordine e pulizia, mettendo le aree stesse sul mercato per verificare se vi possano essere imprese interessate a realizzare degli investimenti specifici, compatibili con la destinazione delle aree».

«Le possibilità offerte dal nuovo codice degli appalti sono diverse», conclude il primo cittadino, «dalla concessione di lavori e servizi al project financing. Su questo tema, siamo aperti ai suggerimenti degli operatori e stiamo valutando di formulare una e vera e propria richiesta di manifestazione di interesse rivolta al mercato».

Tornano alla mente le battaglie di Massimiliano Rizzello che da capogruppo di FdI in Consiglio si era scagliato contro la porta nuova e i costi eccessivi di un’opera che avrebbe pesato per 30 o 40 milioni di euro.

Ora la maggioranza è cambiata e si affida al privato, dove possibile, perché investa e rilanci l’economia senza gravare sulle casse comunali.

I lavori alla Cantina dei talenti, struttura che doveva diventare futuro incubatore di impresa giovanile nei settori più moderni, sono stati oltretutto di recente sospesi dalla ditta che ha lasciato il cantiere per i mancati accordi raggiunti con il Comune in relazione all’aumento dei costi per le materie prime.

Di certo resta intoccabile nell’area della porta nuova il polo intermodale, quindi la nuova autostazione Atvo e, adiacente, la nuova stazione dei treni che saranno completate entro l’anno.

Attorno a questo polo moderno della mobilità sorgeranno altre opere concordate con le categorie e i privati secondo una nuova impostazione voluta dall’amministrazione comunale che sta per insediarsi e voltare pagina definitivamente marcando il più possibile le differenze con il passato.

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