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Turisti da Oltreoceano, pienone a Venezia. Boom di prenotazioni da Canada e Australia

Dopo gli statunitensi, che restano i più numerosi, aumentano i voli intercontinentali di chi vuole visitare la laguna

Maria Ducoli
2 minuti di lettura

Un jet Air Canada

 

L’incubo Covid è definitivamente terminato e il turismo ha definitivamente voltato pagina. La ripresa dei flussi pre pandemia è ormai un dato di fatto e la conferma è arrivata anche dal report «The Next»+ di Global Blue – società del tax free shopping – e Lybra Tech – azienda che sviluppa soluzioni tecnologiche basate sui big data per destinazioni turistiche, aziende ed hotel.

Secondo i dati raccolti, tra le dieci nazionalità più attive nella ricerca di un pernottamento a Venezia per il periodo compreso tra giugno e agosto, sono canadesi e australiani. La parentesi buia è quindi passata, se anche da oltreoceano si ritorna a prendere l’aereo alla volta del Marco Polo.

Tuttavia, Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione Veneziana degli Albergatori, spiega come, sommati, i turisti provenienti da Canada e Australia non formino il 5% dei flussi che arrivano a Venezia. «Il grosso degli arrivi resta quello proveniente dagli Stati Uniti». E di arrivi, in questi mesi ce ne sono stati.

«Una splendida primavera» continua Scarpa, «la ripresa è stata impetuosa, fortunatamente, direi. Perché è stata l’esplosione del turismo ad averci permesso di riuscire a far fronte al caro bollette». Una vera e propria salassata per gli operatori già provati dagli anni di fermo, operatori che sono tra i principali consumatori di energia elettrica se pensiamo, ad esempio, alle lavanderie degli alberghi, costantemente in funzione. «Anche l’estate in arrivo si prospetta buona, sicuramente una delle migliori di questi ultimi anni.

A Venezia si lavora principalmente tra settembre e ottobre e tra maggio e giugno, e i mesi appena trascorsi sono stati ottimi» continua. Grande, grandissima soddisfazione per l’apertura della Biennale che solo lo scorso weekend, il primo in cui la mostra era visitabile, ha portato circa 60 mila visitatori in città, di cui 40 mila provenienti dall’estero.

«Un’apertura eccezionale, è sempre il momento clou per noi, sia per i numeri che porta che per la qualità delle persone che arrivano. Danno soddisfazioni perché sono i turisti che apprezzano davvero le bellezze della città». Ad aumentare rispetto al passato non è solo il numero di persone che arrivano, ma anche la spesa. Infatti, l’osservatorio sui flussi intercontinentali di Global Blue e Lybra Tech, ha rilevato come nei primi quattro mesi del 2023 c’è stato un recupero della spesa tax free del 143% rispetto al 2019, con uno scontrino medio di 993 euro per i turisti australiani. In particolare, sono aumentati gli acquisti per il settore della moda che, rispetto al 2019 passano, nel caso degli australiani, dal 74 al 79%, mentre per i canadesi l’aumento è decisamente più significativo e va dal 59% del 2019 all’80% del 2023, per uno scontrino medio di 1.004 euro. Rispetto al futuro, il direttore Ava è cauto. «Difficile fare previsioni che vadano al di là di quest’estate. Tutto dipende da come andrà la guerra e l’inflazione».

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