Stop al Superbonus e crediti incagliati, l’Sos delle imprese artigiane del Miranese
Dal Corso (Casartigiani): problema che coinvolge un migliaio di aziende e tremila lavoratori. Lettera ai sindaci, appello al governo perchè sblocchi la situazione

I vertici di Casartigiani ricevuti in municipio da Tiziano baggio, sindaco di Mirano
Stop al Superbonus, continua a preoccupare il silenzio del governo sul problema dei crediti incagliati. Nel Miranese il settore coinvolge 1840 imprese, delle quali il 72% artigiane, e ben 4644 addetti. L'Associazione artigiani del Miranese Casartigiani stima che 2 su 3 siano alle prese con il grave problema dei crediti incagliati: «Si rischia una pesante ricaduta sociale sul territorio e occorre mettere in atto tutte le azioni possibili»
A pochi giorni dalla conversione del decreto 11 che ha messo fine al meccanismo della cessione dei crediti e dello sconto in fattura, l’Associazione artigiani del Miranese Casartigiani che ha ribadito le proprie preoccupazioni in occasione dell’incontro con il sindaco del Comune di Mirano, Tiziano Baggio, e l’assessore Francesco Venturini. Un incontro convocato in risposta alla lettera che l’Associazione Miranese ha inviato a tutti i sindaci del territorio come opera di sensibilizzazione sull’argomento.
Come fa notare l’Associazione il decreto del 16 febbraio scorso convertito in legge il 5 aprile scorso, «opera una regolamentazione importante nel quadro legislativo perché mette vari punti di certezza in un quadro legislativo complicato e farraginoso». «Ma non dà alcuna risposta sul tema più scottante, quello dei crediti incagliati, cioè di tutte quelle situazioni per cui imprese e cittadini non sono riusciti a completare le cessioni dei crediti alle banche e sono rimasti col “cerino in mano”, ovvero con i cassetti fiscali pieni di crediti ma senza un euro sul conto corrente» spiega Andrea Dal Corso, funzionario dell’Associazione Artigiani del Miranese Casartigiani «Riteniamo che questa possa essere una vera e propria bomba a orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese del comprensorio del Miranese, nel quale il settore delle costruzioni vede impegnate (dati Camera commercio al 2022) 1.840 imprese, delle quali il 72% artigiane e ben 4644 addetti, di cui il 60% impiegati in ditte artigiane: numeri importanti ai quali occorre aggiungere quelli delle imprese della filiera come impiantisti, falegnami. Stimiamo che almeno 2 imprese su 3 siano alle prese direttamente o indirettamente con sofferenze legate al problema dei crediti incagliati».
Il problema quindi rischia di coinvolgere oltre mille aziende e 3 mila lavoratori. «Questo è un tema su cui occorre fare attenzione» ha commentato il sindaco Tiziano Baggio «perché stiamo parlando di cittadini e imprese che hanno effettuato investimenti in molti casi importanti, impiegando risorse consistenti e fidandosi di leggi dello Stato, che sono cambiate negli ultimi due anni quasi ogni mese e mezzo, fino ad arrivare all’ultimo decreto di febbraio che dalla sera alla mattina ha messo uno stop quasi definitivo; è giusto e condivisibile tenere in ordine i conti pubblici ma il blocco delle cessioni del credito è stato un fulmine a ciel sereno che rischia di creare problemi nel tessuto sociale del territorio, come testimoniano i numeri di Casartigiani. Auspichiamo un intervento celere da parte del Governo che sblocchi questa situazione, per alcuni ormai insostenibile».
«Ringraziamo il sindaco e l’assessore Venturini per averci ricevuto e aver capito quanto il tema dei crediti incagliati sia importante per il nostro settore e tutte le famiglie coinvolte. Siamo preoccupati anche perché da Roma continua ad esserci silenzio su questo tema, oppure arrivano solo soluzioni parziali. Motivo per cui stiamo cercando di coinvolgere le istituzioni del territorio che possono aiutarci a far sentire la nostra voce» commenta il capo categoria degli edili dell’Associazione, Nicola Cazzin.
«Il rischio» conclude Dal Corso «è anche che imprese in difficoltà per il blocco dei crediti possano ricorrere a canali criminali per recuperare la liquidità necessaria, con danni che andrebbero a moltiplicarsi ulteriormente».
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