Limiti per i lancioni e ticket per i crocieristi. Venezia, i paletti del Comune per le navi in rada
Brugnaro conferma i dubbi di Ca’ Farsetti sugli arrivi delle crociere davanti al Lido: «Non può essere una soluzione stabile»
eugenio pendolini
Limiti di velocità per i lancioni provenienti dalle navi in rada e un ticket per i passeggeri. Ca’ Farsetti studia misure per rispondere alla nuova modalità di arrivi di grandi navi in città e, al tempo stesso, in linea con lo studio di strumenti (ticket d’ingresso in primis) per regolare i flussi turistici giornalieri.
I croceristi provenienti dalle navi in rada sono infatti a tutti gli effetti “visitatori giornalieri”, né più né meno dei visitatori che nei weekend arrivano in macchina o in treno e affollano le calli di Venezia. È da questa considerazione, e dai ragionamenti ancora in corso sul ticket d’ingresso per regolare i flussi, che bisogna partire per intendere le dichiarazioni del sindaco Luigi Brugnaro a proposito delle navi all’ancora a tre miglia dalla bocca di porto del Lido di Venezia e dei passeggeri trasportati in città a bordo dei lancioni.
«Non può essere in linea generale una soluzione stabile», le parole di Brugnaro pronunciate nei giorni scorsi, «Se questa è una soluzione provvisoria abbiamo pensato di firmare degli accordi con le società di navigazione che possano prevedere un contributo economico alla città, norme precisesulla velocità dei lancioni e la distribuzione di materiali informativi ai crocieristi, per il rispetto della città. A queste condizioni si può fare transitoriamente finché i lavori dell’Autorità portuale non saranno conclusi».

Parole chiare che non nascondono il malumore di Ca’ Farsetti per una soluzione che non convince l’amministrazione, anche se ritenuta in questo momento inevitabile. Ne va del resto la ripresa del settore crocieristico, alle prese con le macerie provocate dal decreto legge 103 del 2021 e con lo spostamento delle navi a Porto Marghera.
L’Autorità Portuale continua a puntare dritto sui lavori per gli approdi diffusi di Porto Marghera, in attesa della nuova stazione Marittima sul canale nord sponda nord. Assoagenti continua a caldeggiare il ritorno alla Marittima tramite il canale Vittorio Emanuele per le navi fino a 50 mila tonnellate. Soluzione prevista dal cronoprogramma dell’Autorità, ma solo dal 2027.
E nel frattempo? Facile immaginare che la modalità della rada diventerà, nei prossimi anni, sempre più utilizzata. Una sorta di tentativo di porto offshore in attesa del vero porto offshore, il cui progetto sembra essere sparito dai radar dopo il maxi concorso di idee su cui i proponenti del progetto Venis Cruise – già esclusi dall’Autorità – hanno proposto ricorso al Tar (si attende la decisione del Consiglio di Stato). La possibilità di tassare i crocieristi (tutti, e non solo quelli provenienti dalla rada), comunque, è già prevista nero su bianco. A partire però dal 2026. A fine dicembre 2022, infatti, con 20 voti a favore e 13 contrari, è passato in consiglio comunale il maxi emendamento di giunta al bilancio di previsione, inclusa la tassa da 2,50 euro sotto forma di addizionale comunale sui diritti di imbarco aeroportuale.
Secondo quanto previsto nell’emendamento di giunta, è destinata ad essere progressivamente diminuita negli importi indicati a decorrere dal 2032 e fino al 2042. Sulla misura pende ricorso al Tar presentato da Save, ma intanto nella norma è prevista, appunto, la possibilità di estenderla dal 2026 anche ai crocieristi (tutti). Si tratterebbe comunque di una misura diversa rispetto a quella auspicata da Brugnaro per le navi in rada, ma che potrebbe però andare ad aggiungersi a quest’ultima.
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