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Difesa della costa veneziana: assegnato l’incarico per il progetto contro l’erosione

Gli olandesi della Royal Haskoning con l’università di Padova. Bolkestein: il 20 aprile la sentenza della Corte europea

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura
Assegnato l’incarico per il progetto contro l’erosione delle coste 

Difesa dei litorali, assegnato ufficialmente l’incarico alla società olandese Royal Haskoning per un progetto concreto contro l’erosione marina della costa. La stagione balneare è iniziata di fatto nel weekend pasquale lungo tutta la costa veneziana, i segnali per l’estate 2023 sono ottimistici e per il 25 aprile la maggior parte degli stabilimenti, a iniziare dal consorzio Manzoni a Jesolo, saranno aperti per arrivare al completamente il primo maggio a Jesolo e in tutto il litorale.

Anche quest’anno, le spiagge sono garantite grazie al ripascimento e una stagione invernale e autunnale che è stata clemente per quanto riguarda le burrasche e le mareggiate. L’erosione è stata sotto controllo e le riserve di sabbia, soprattutto a Jesolo, con le dune di protezione, hanno garantito anche l’estate 2023.

I danni alle spiagge di Bibione, Eraclea o Cavallino Treporti sono stati complessivamente contenuti. Il presidente di Unionmare Veneto, Alessandro Berton, ha confermato che la società olandese leader internazionale nella realizzazione di progetti per opere idrauliche e difesa della costa, ha ricevuto l’incarico dalla Conferenza dei sindaci del litorale grazie al protocollo sottoscritto con la Regione.

Alessandro Berton 

Sarà un progetto redatto assieme al professor Ruol dell’università di Padova. «È la prima volta che sarà effettuato uno studio comparato in un’area davvero vasta che va dal delta del Po alle foci del Tagliamento», premette il presidente Berton, «oltre agli aspetti scientifici affrontati dall’università di Padova e dal professor Ruol, braccio tecnico della Regione, lo studio sarà calato nelle realtà economiche che insistono sul litorale. Si individueranno le opere per difendere il territorio e mettere in sicurezza le attività economiche nel demanio marittimo. Si stanno valutando tante opzioni, partendo dai dati scientifici dell’università di Padova. La sostenibilità economica e ambientale delle opere sarà fondamentale e questo è l’approccio degli olandesi. È allo studio l’idea di queste isole di sabbia davanti alla costa, ma ci potranno essere altre soluzioni da adattare alle nostre realtà. Campeggi, alberghi, stabilimenti balneari dovranno avere la certezza di tempi lunghi e sicuri senza temere le conseguenze delle mareggiate».

«Continua il momento difficile per le concessioni demaniali», aggiunge Berton, «siamo tutti in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Europea il prossimo 20 aprile dopo le interpellanze del Tar di Lecce schierato a favore dei balneari, ma non ci aspettiamo grandi ribaltamenti. Noi lavoriamo per un nuovo approccio con le tante aziende per affrontare i percorsi di evidenza pubblica. Sarà il tema del prossimo G20 Spiagge ad Arzachena il 20 maggio.

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