Venezia, locale cerca “battitore” per attirare i clienti. «Fenomeno in crescita, servono controlli»
La segnalazione di Confesercenti per un ristorante in Strada Nuova. Costalonga: «Vietato dai regolamenti, in aumento sanzioni e diffide»
eugenio pendolini
Il cartello apparso sulla vetrina del ristorante
Rispuntano i “battitori” fuori dai ristoranti veneziani. Figura mai scomparsa del tutto, a dire il vero. E questo nonostante i divieti imposti dai regolamenti.
Basta fare un giro nelle zone più frequentate dai turisti per rendersi conto che fuori dai locali – certi locali, quelli appunto a maggior vocazione turistica – c’è il cameriere di turno che propone fantomatici “special menù” o tavoli con cortili interni agli ignari passanti.
La novità, ora, sta nel cartello esposto da un ristorante cinese-giapponese all’inizio di Strada Nuova. Oltre al classico “cercasi cameriere e barista fisso”, ne è comparso un secondo: “Cercasi battitore con esperienza (conosce le lingue)”.
Confesercenti: «Due pesi, due misure»
Peccato che la figura del battitore (colui che attira i clienti, ndr) sia, in realtà, vietata. E così ecco che a sollevare la polemica è Confesercenti che con Angelo Zamprotta, coordinatore per i pubblici esercizi del centro storico, sottolinea l’incongruenza tra le multe dei giorni scorsi a un edicolante di Santi Apostoli e a un restauratore in campo Santa Fosca con il cartello comparso nel ristorante cinese.
«La domanda nasce infatti spontanea», si chiede Zamprotta, «perché si sanziona l’edicolante per i giochi dei bambini esposti per terra e non il commerciante che espone un cartello simile o peggio ancora fa lavorare il personale come accaparratore?».
Una figura vietata dai regolamenti
Si tratta, come è noto, di una figura professionale da tempo messa al bando dal Regolamento di Polizia e Sicurezza urbana che nello specifico fa divieto, all’articolo 58 “ai titolari e a tutto il personale addetto, comunque denominato, dei caffè, dei ristoranti, degli alberghi e di ogni altra attività ricettiva, degli esercizi commerciali e di ogni altra struttura produttiva, invitare, con qualunque forma e mezzo, le persone che transitano davanti alle predette attività ad entrarvi”.
Secondo Zamprotta non si tratta di un episodio isolato. «Purtroppo», spiega, «gli accaparratori di clienti sono una pratica diffusa in città e sotto gli occhi di tutti. Quando non si interviene di fronte ad un fenomeno che sta prendendo sempre più piede e vengono invece sanzionate o diffidate alcune realtà cittadine che rischiano di scomparire le perplessità dei cittadini sono più che legittime».
Costalonga: «Controlli organizzati»
Sul punto, pronta la replica dell’assessore al commercio Sebastiano Costalonga: «Nel caso dei battitori, la pratica non è consentita e avverrà una segnalazione. Sul rispetto dei controlli, invece, questi vengono eseguiti da una task force formata in parte da agenti di Polizia locale e in parte dal settore Commercio.
Di recente è stato deciso di fare controlli in maniera organizzata zona per zona. Questo aveva fatto scaturire la multa all’edicolante e ad altre attività. In quell’occasione, nella zona, erano stati fatti sette verbali su complessivi sette controlli, con multe anche superiori ai mille euro e rischio chiusura in caso di recidiva. Ma evidentemente quel cartello non era comparso ancora. Vogliamo far rispettare i regolamenti, dopo il periodo del Covid ora abbiamo iniziato a operare in maniera rigida».
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