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Violenze nella Rsa di San Donà: il sindaco conferma la fiducia al Cda, infuriati i famigliari

Cereser: «Consiglio convocato come un palcoscenico dove mettersi in mostra lucrando sulle sofferenze altrui»

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura
Lo striscione esposto dai familiari degli anziani all’inizio del consiglio comunale di mercoledì sera (foto Vianello) 

Polemiche e scontri al Consiglio comunale straordinario sulla Casa di riposo, ma i Cda restano in sella con fiducia piena del sindaco Andrea Cereser.

C’erano anche gli avvocati nella seduta a porte aperte, con una cinquantina di persone, più altri 350 in streaming per ascoltare i presidenti di Ipab, parte pubblica, Giorgio Maschietto, e Isvo Srl, Domenico Contarin, quindi l’ad di Isvo Paolo Dalla Bella e il direttore della struttura, Maurizio Padovan.

«Con la vicinanza e il rispetto dovuti a chi è stato vittima di violenza», premette il sindaco,«confermo la mia opinione sulla sostanziale inutilità del Consiglio, voluto come palcoscenico per mettersi in mostra lucrando sulla sofferenza altrui e non come luogo per approfondire. Come prevedibile, visto che le indagini sono ancora in corso e molte cose non possono essere dette. Prova ne è il fatto che Ulss e Regione, enti deputati alla vigilanza e controllo delle Rsa, opportunamente non erano presenti, pur invitate. Mi auguro saranno chiarite dagli inquirenti tutte le responsabilità, così che ciascuno ne debba rispondere. Ho sempre orientato le mie scelte nell’individuare la miglior soluzione possibile. Oggi sono presenti molti servizi e strutture che 5 anni fa non c’erano: un ospedale di comunità, un centro diurno più ampio, una nuova residenza da 120 posti che sta per aprire. Tutto questo passa in secondo piano rispetto ai fatti emersi, ma per ripartire è necessario valorizzare le cose buone e il grande capitale rappresentato dai tanti operatori che hanno agito con competenza e umanità».

Incalzato da Massimiliano Rizzello e Simone Cereser (FdI) il sindaco ha perso le staffe dando del “pagliaccio” a Rizzello e parlando di Consiglio inutile. «Non mi offendo», replica Rizzello, «ho chiesto scusa io per tutti alle famiglie delle vittime e ribadito che i Cda dovevano dimettersi come segno di rispetto. C’è se non altro una responsabilità morale». Simone Cereser: «Il sindaco ha dato le deleghe specifiche alla vicesindaca Silvia Lasfanti che non si è vista in questi giorni né sentita. Le scelte del sindaco nel Cda sono responsabilità politiche. I Cda dovevano presentarsi dimissionari, invece nessuno si è neanche scusato». I familiari degli anziani hanno esposto uno striscione eloquente: «Verità per la casa di riposo».

Molti dei presenti avevano o hanno mamme e papà maltrattati nella struttura. A fatica sono stati calmati durante la seduta lamentando di aver segnalato i problemi dal 2019. «Per la signora picchiata e segnalata dal medico», ricorda un familiare, «ci sono voluti 10 giorni per la chiamata della ambulanza. È stata certificata la denutrizione. Da una segnalazione passavano 10 giorni. Il direttore non sapeva nulla?». Dalla Bella ha risposto: «Non abbiamo commesso reati, non dobbiamo per questo scusarci, ora la magistratura farà il suo corso».

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