Un'altra morte improvvisa, misteriosa, che ha lasciato increduli parenti, amici e conoscenti. È morto Massimo Bonaldo, 62 anni, trovato senza vita a casa sua dal fratello Matteo dopo che per alcuni giorni non si era fatto più sentire.

Lavorava come guardiano notturno alla darsena Le Saline e, stando a quanto si è potuto appurare dalle telecamere, sembra che fosse da sabato scorso che non si recasse più al lavoro.

Un'assenza che ha cominciato a far preoccupare la famiglia, fino a quando il fratello ha deciso di andarlo a cercare a casa, in via Pigafetta nel complesso della Piperno dove viveva da solo da qualche anno.

Ed è proprio nell'appartamento di Sottomarina lo ha trovato ieri senza vita, morto probabilmente già da qualche giorno.

Decesso verosimilmente riconducibile ad un infarto, come quanto accaduto a Sandro Schiavon, tra l'altro suo grande amico, qualche settimana fa. Massimo Bonaldo era conosciuto in città per le molte attività che lo avevano visto protagonista nel mondo del giornalismo e dello spettacolo.

Era giornalista pubblicista dal 1988, da quando cioè svolgeva la mansione di redattore al settimanale diocesano "Nuova Scintilla" e conduceva programmi radiofonici dai microfonici di Radio Chioggia Libera.

Poi l'esperienza con la Global Art, assieme al compianto Giovanni Rubin, lo studio grafico ed editoriale nato negli anni '90.

Era anche la voce narrante del gruppo musicale dei Venice Floyd, traducendo dall'inglese all'italiano i brani del famoso gruppo rock. Amante della vela, per anni aveva addirittura navigato attorno al globo, aveva coperto la carica di presidente anche della Lega Navale di Chioggia, oltre a collaborare negli spettacoli allestiti nei centri commerciali dall'amico Franco Nardo ed era un frequentatore assiduo di Calle Tramacci, come l'amico Sandro.

Non era sposato, viveva da solo. Gli amici più vicini dicono che negli ultimi tempi non stava benissimo.