Treni nel caos sulla linea Chioggia-Rovigo, disagi e proteste. I pendolari sono esasperati
Un’altra mattinata di passione per gli utenti. Molti studenti sono rimasti a piedi: «Si sta distruggendo il servizio pubblico»
Elisabetta Boscolo Anzoletti
Studenti davanti alla stazione di Chioggia: un’altra mattinata di caos per i pendolari
Ennesima mattinata di passione, mercoledì 29 marzo, per i pendolari della linea ferroviaria Chioggia-Rovigo. A causa di un convoglio bloccato all’altezza del Volto di Rosolina e della chiusura dei passaggi a livello, il treno delle 6.26 è stato cancellato e non sostituito dal pullman e il treno successivo è arrivato con un ritardo di 40 minuti, senza contare le code sulla Romea, in corrispondenza dei passaggi chiusi. Una moltiplicazione di disservizi che, sommati a quelli delle settimane scorse, sta portando all’esasperazione gli utenti, in larga parte studenti diretti a Adria, Rovigo o Bologna con le coincidenze.
Già da inizio settimana, i pendolari della linea avevano deciso di monitorare con costanza il servizio e di inondare Rfi di segnalazioni per ogni ritardo, cancellazione o autosostituzione che riguardi la linea per tentare di migliorare una situazione che definiscono “tollerabile”. Puntuale è arrivato l’ennesimo disservizio. Fino alle 6.20 di mercoedì tutto pareva filare liscio, ma pochi minuti dopo sul tabellone di arrivi e partenze è stata segnalata la cancellazione del treno in partenza da Chioggia alle 6.29.
Il tam tam tra pendolari informa di un problema a un passaggio a livello. Nei minuti successivi si scoprirà che tutti i passaggi a livello da Rosolina a Chioggia sono chiusi, a eccezione di quello centrale di Sant’Anna, e che un treno è rimasto bloccato all’altezza del Volto perché le barre della zona macello non erano scese. «Disastro totale», spiegano i pendolari, «il treno delle 6.29 cancellato e senza nemmeno la previsione di una sostituzione, quello successivo delle 7.29 con un ritardo di 40 minuti. Ormai siamo senza parole. Si sta distruggendo pezzo per pezzo il servizio pubblico. Chiediamo ai nostri consiglieri regionali di battere un colpo e farsi sentire perché non si può davvero andare avanti così».
Una situazione simile era successa sabato scorso con il treno delle 6.26 cancellato e quello delle 7.10 annunciato con un ritardo di 40 minuti. Disservizio che aveva provocato la perdita di un giorno di scuola per molti studenti delle superiori che non possono entrare dopo la seconda ora e la rabbia dei genitori.
Articoli rimanenti
Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
1€ al mese per 3 mesi
Sei già abbonato? Accedi
Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
I commenti dei lettori