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Consiglio sulle violenze in casa di riposo a San Donà, ritirato lo striscione

I familiari avevano esposto uno striscione con la scritta “Verità per la casa di riposo”. La polizia locale li ha invitati a ritirarlo

giovanni cagnassi
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

Uno striscione e diversi fogli appoggiati su un tavolo con la scritta “Verità per la casa di riposo”. Subito tensioni al consiglio comunale straordinario sui tragici fatti del centro servizi anziani di San Donà. Uno striscione sorretto dai familiari è stato sollevato davanti alla giunta e al consiglio, mentre all' ingresso del palazzo municipale i membri del cda della struttura sono stati accolti tra applausi sarcastici e incitazioni alle dimissioni.

San Donà, fatto togliere uno striscione durante il Consiglio comunale sulla casa di riposo

Una cinquantina le persone che sono riuscite a entrare: un limite imposto da esigenze di sicurezza. Vigili e presidente del Consiglio hanno convinto i manifestanti a ritirare lo striscione prima di dare il via al Consiglio.

Il discorso del sindaco

Per ultimo è entrato il sindaco, Andrea Cereser. Sala piena, ma con tanti politici in corsa per le elezioni. Tanti hanno seguito in streaming da casa.

"Chi dice che me ne lavo le mani", ha esordito il sindaco, " non ha capito nulla di questi 10 anni di amministrazione. Siamo qui perché qualcuno si è dato da fare e sporcato le mani. Mai avrei immaginato che San Donà fosse conosciuta per la casa di riposo degli orrori. Ci sono indagini in corso e la campagna elettorale che qualcuno utilizza per finalità diverse dal bene comune.

Sono cresciuto idealmente alla scuola di don Milani, al motto 'mi sta a cuore'. Io sento responsabile di ogni bene pubblico. Dobbiamo trovare il giusto tono alle parole. E trovare i responsabili che devono pagare perché non accada più. Non avrei pensato di terminare così il mandato. Pensiamo agli anziani non autosufficienti, all' ospedale di comunità, ai servizi e strutture create. Non ci sono vinti né vincitori, in questa partita perdono tutti".

La tappe del dramma

Estate 2022 il sindaco viene informato e facilità il contatto con i carabinieri. A metà marzo il sindaco apprende degli arresti. La vice sindaca Silvia Lasfanti ha seguito il sindaco manifestando solidarietà ai parenti delle vittime ricordando che ogni segnalazione di disservizio è stata presa in considerazione

. Poi è stata la volta di Isvo srl società di gestione con presidente Domenico Contarin, e Ipab, parte pubblica, con presidente Giorgio Maschietto, quindi l'amministratore delegato Paolo Dalla Bella. Tra il pubblico si sono alzate le prime proteste a gran voce.

Maschietto ha precisato che la prima segnalazione di maltrattamenti è stata ricevuta da lui stesso ad agosto, trasmessa al direttore Maurizio Padovan a Dalla Bella e al sindaco prima della denuncia ai carabinieri.

Letta anche una lettera del sottosegretario Marcello Gemmato da Roma che ha preceduto l' intervento di Massimiliano Rizzello (FdI): "Siamo vicini ad anziani e famiglie ai lavoratori onesti, invochiamo la verità e giustizia.

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