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Mestre, cancellato il grattacielo alle Ex Fornaci Da Re. Previsti supermercato, park e una nuova piazza

Il progetto dei privati all’esame del consiglio comunale. Drastica riduzione delle volumetrie tra Altobello e piazza XXVII Ottobre

Mitia Chiarin
1 minuto di lettura

Il progetto del nuovo edificio commerciale in discussione in consiglio comunale

 

Per una torre di 60 metri che infiamma la polemica, ovvero quella di viale San Marco, eccone in arrivo un’altra, prevista sulla carta da trent’anni con altezze fino a 56 metri e che invece viene definitivamente cassata, ovvero cancellata, dopo decenni di attesa.

Sta per arrivare all’esame del consiglio comunale di Venezia la delibera di giunta per il rilascio del permesso a costruire in uno degli edifici storici del centro di Mestre, le ex Fornaci Da Re. Si affacciano su piazza XXVII Ottobre ma il retro si collega con Altobello.

Qui la proposta è un taglio netto con le previsioni, oggi decadute, dei decenni scorsi, con l’ipotesi di sviluppo verticale fino a 56 metri. Il permesso di costruire in deroga presentato nel maggio 2022 all’esame della giunta e degli uffici da Finimmobiliare con l’architettto Zanetti prevede la costruzione di un edificio ad uso commerciale, derivante dalla ricostruzione del volume preesistente, già demolito. Il nuovo edificio commerciale sarà adibito alla vendita di prodotti alimentari freschi e si sviluppa su un unico piano per la parte di superficie di vendita e su due piani per la parte adibita a magazzini e locali di servizio all’attività.

Le ex Fornaci Da Re

 

La riqualificazione dell’area del piano di recupero “Ex Fornaci Da Re”, viene proposta anche come uno degli atti finali di completamento del contratto di quartiere di Altobello. Il volume dell’edificio è di 7.264 metri cubi; altezze fino a 5,60 metri con destinazione commerciale. Previsti 75 posti di parcheggi a raso, da asservire ad uso pubblico e una piazza. Per il privato che presenta la proposta l’intervento produce una minor cubatura che riduce in modo significativo l’impatto dell’edificazione, dotandolo di servizi pubblici, come i parcheggi e i percorsi pedonali.

«L’interesse pubblico si sostanzia nel recupero di un’area dismessa e degradata, all’interno della quale la ditta proponente non intende attuare le previsioni del piano di recupero, visto che non ha sottoscritto la convenzione», si legge nella documentazione presentata.

Da martedì 28 marzo il via alla discussione in commissione e rilevante appare fin da subito la questione commerciale, ovvero la tipologia di attività che andrà ad insediarsi. Ovvero sarà interessante capire se si tratta dell’ennesimo supermercato oppure di una attività commerciale di tipo nuovo, legata ai prodotti freschi. 

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