Cortei acquei anti moto ondoso: le remiere ora alzano la voce
In programma due manifestazioni a Venezia il 2 e il 16 aprile per tenere alta l’attenzione per un problema mai risolto. Hanno già aderito 35 associazioni di voga e vela
ALBERTO VITUCCI
Cortei acquei a remi e a vela per salvare la laguna. Le associazioni si mobilitano. E chiamano il popolo del remo e della vela a raccolta. Non sarà solo protesta, dicono, ma l’occasione per fare proposte e girare pagina sul fronte del moto ondoso e del traffico acqueo. Si comincia domenica 2 aprile. Alle 10 vele e remi si ritroveranno davanti al Molino Stucky, in canale della Giudecca, per sfilare fino all’isola della Certosa.
Domenica 16 aprile, cinquantesimo anniversario di approvazione della legge Speciale per Venezia, altro corteo con partenza dalla Canottieri Querini, Fondamente Nuove e Murano. Il triangolo del moto ondoso, dove in canale dei Marani è successo l’incidente che ha provocato l’affondamento della mascareta con a bordo due campionesse della Regata Storica, investita e tagliata in due da un taxi.
Sono 35 le associazioni di canottaggio, voga alla veneta e vela che hanno aderito alla proposta del Gruppo Insieme. Lo scopo è quello di tenere accesi i riflettori sul problema, che adesso con l’arrivo della stagione turistica torna a farsi drammatico.
Tutti corrono, non ci sono controlli, non c’è rispetto per la laguna e la sicurezza di chi va in barca.
Un fronte che si allarga, che ha visto anche l’adesione del comitato “FieAmanetta”, fondato da Marta Canino, che istruisce le ragazze alla guida consapevole delle barche a motore. «In pericolo non sono solo le barche a remi, anche noi», dice.
Intanto in commissione a Ca’ Farsetti prosegue il confronto sui punti richiesti dalle associazioni per mettere un freno al fenomeno. Posti fissi di controllo e pattuglie mobili, Gps per la rilevazione satellitare delle velocità e delle posizioni.
E un nuovo studio sulle altezze d’onda e i danni provocati dalle barche poco adatte alla laguna. Si era già fatto negli anni Ottanta, con l’assessore ingegnere e ricercatore del Cnr Sergio Vazzoler. Ma non era mai stato applicato. Il comitato ha chiesto anche verifiche sui nuovi battelli foranei dell’Actv e sulle velocità dei mezzi pubblici non di linea.
L’assessore alla Mobilità Renato Boraso e la presidente della commissione Debora Onisto hanno espresso la loro disponibilità. «Bene» dicono i portavoce di Insieme, i rappresentanti della Canottieri Querini e della Bucintoro, della Canottieri Giudecca e Canottieri Mestre e dell’associazione Vela al Terzo, «adesso attendiamo i fatti».
Una sollecitazione è stata inviata anche agli enti che si occupano a vario titolo di sorveglianza in mare. Comune ma anche Polizia e carabinieri, Guardia costiera.
«Chiediamo una intensificazione della vigilanza», dicono i portavoce, «ne va anche dell’incolumità pubblica». Il Comune ha in mente di riprendere la campagna sull’Onda zero, avviata con successo qualche anno fa ma solo in aree limitate come il Bacino San Marco. La presenza quotidiana di una barca della Polizia locale aveva ottenuto l’effetto di ridurre sensibilmente le velocità dei mezzi acquei.
Restano incontrollate le autostrade del canale dei Marani Fondamente Nuove, canale di Tessera e canale di Burano.
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