Al Lazzari di Dolo scatta lo sciopero degli studenti contro la preside
I ragazzi sono in sciopero per protestare contro la decisione della dirigente scolastica Barbara Paggetti che a loro avviso «ha imposto regole assurde agli studenti»
Alessandro Abbadir
Centinaia di ragazzi della scuola superiore di Dolo, l’istituto tecnico commerciale Maria Lazzari, oggi, 24 marzo, sono in sciopero per protestare contro la decisione della dirigente scolastica Barbara Paggetti che a loro avviso «ha imposto regole assurde agli studenti.
Gli studenti sono rimasti fuori dalla scuola e hanno messo sui cancelli degli striscioni: «Noi studenti», illustra nel dettaglio i problemi Diletta Stabile, rappresentante degli studenti, «scioperiamo perché in questo anno scolastico ci siamo trovati di fronte a regole assurde, imposte dalla nostra dirigente scolastica. In un primo tempo ci siamo attenuti alle disposizioni scritte nelle varie circolari, ma dopo gli ultimi avvenimenti, che limitano vistosamente la nostra esperienza scolastica, crediamo sia giusto sottolineare tutto il nostro disagio.
In tema di viaggi di istruzione ci sentiamo presi in giro. Le classi quinte sarebbero dovute andare a Madrid, poi a Praga. Ci chiediamo quindi come sia possibile che tutte le scuole viaggino, fuorché il Lazzari. Solo alcune classi di quarta lo potranno fare andando a Roma e a Firenze, ma con modalità organizzative discutibili».
«Ci viene impedito», continuano gli studenti, «di utilizzare il bar scolastico all’infuori del ritiro degli ordini.
Non è possibile sostare all’interno, per la consumazione con pseudo motivazione Covid. La scuola poi dispone di varie possibilità di uscita dall’istituto, ma ci è stato imposto di uscire utilizzando una sola scala, creando disagi a chi deve prendere un mezzo pubblico per tornare a casa. Durante la ricreazione siamo fortemente limitati e obbligati a trascorrerla sempre e solo con la nostra classe, come stabilito durante l’emergenza Covid, chiediamo di tornare alle modalità pre pandemia».
Ma non solo. «Siamo stati privati», spiegano gli studenti, «del punto di ascolto. Chiediamo alla dirigente scolastica maggiore attenzione e ascolto».
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