Lauree in campo San Polo, ora il Comune frena. Fa discutere l’idea del trasloco da San Marco
La proposta del comandante della Polizia locale per “liberare” la Piazza dai troppi eventi non piace a Ca’ Foscari
Maria Ducoli
È un semi dietrofront quello del Comune sulla cerimonia delle lauree in campo San Polo. Lo scorso lunedì, durante la Conferenza dei servizi, era stato il comandante della Polizia Municipale, Marco Agostini, ad avanzare la proposta di spostare il lancio del tocco da piazza San Marco a San Polo per la sessione di laurea di luglio.
Proposta che è subito piaciuta ai commercianti della Piazza (che spesso contestano le lauree perché tolgono alcuni plateatici per due giorni, un po’ meno all’Università che ha rivendicato la possibilità di continuare a festeggiare le lauree triennali nel cuore della Città.
L’overbooking in Piazza
La questione è una: per la Polizia, così come per il Comune, il mese di luglio è già particolarmente ricco di eventi che interesseranno anche San Marco – dai concerti di Laura Pausini a Paolo Conte, ma anche l’Orchestra e il Coro della Fenice e, infine, il Redentore – a cui vanno a sommarsi i lavori in corso e il periodo di alta stagione turistica.
Un’estate complicata, insomma, come è stata definita durante la Conferenza dal presidente dell’Associazione Piazza San Marco, Claudio Vernier. E davanti a una situazione di complessità, si devono scegliere strade alternative, capire cosa si possa sacrificare e dove spostarlo. Scelta che è ricaduta sulle cerimonie di laurea, non senza il disappunto della comunità studentesca e della stessa Università, che si è sentita messa da parte. «Dovremmo essere l’orgoglio della Città, invece siamo i primi ad essere accantonati» commenta la studentessa Rebecca Ivkovic.
Le cerimonie di laurea, una tradizione
Infatti, la domanda sorge spontanea: perché tagliare proprio le cerimonie di laurea? Perché il caldo, i lavori nella Piazza, l’alta stagione e il sovraffollamento sono un problema solo per l’evento cafoscarino e non per tutti gli altri? A rispondere è l’assessora all’Università Paola Mar, che fa subito un passo indietro precisando che «lo spostamento delle lauree in San Polo è solo un piano b, ed è un’ipotesi, ad oggi».
L’assessora spiega anche come l’idea iniziale sia di lasciare le cerimonie in Piazza, anticipandole però al mattino. Non si tratterebbe, a dire il vero, di un reale cambiamento rispetto quanto già si fa, perché il giorno della laurea è da sempre suddiviso in due slot, il primo alle 10 e il secondo alle 13.30, per dare la possibilità anche a quelle famiglie che vivono non necessariamente nei pressi di Venezia di raggiungere la Città.
Martini: capire cosa si può ospitare in Piazza
Una volta lanciata la proposta del decentramento, la questione è diventata subito politica. Anche il consigliere di opposizione Giovanni Andrea Martini ha detto la sua, definendo la scelta delle lauree a San Polo come «totalmente sbagliata dal punto di vista della sicurezza e del rispetto della qualità della vita in Città».
Non si dovrebbe, a suo dire, considerare Venezia come una scatola da riempire. «Non è che se San Marco è piena allora si stipano le persone anche a San Polo. Bisogna sedersi e capire quali eventi possono essere ospitati in Piazza». Rispetto alla cerimonia in sé, Martini è categorico: «Appartiene alla tradizione americana, non a noi».
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