Diritti tra emergenze di ieri e di oggi. Domani a Mirano un incontro con Unicef organizzato dagli studenti medi
La mestrina di seconda generazione, Nadin Ghninou, coordinatrice del gruppo di lavoro sull’Unicef della Consulta degli studenti, racconta del proprio impegno contro l’emarginazione degli alunni stranieri tra i banchi

La studentessa mestrina Nadin Ghninou, rappresentante nella Giunta della Consulta Provinciale degli studenti medi
«Volevo provare a cambiare le cose nella mia scuola e ho pensato di buttarmi nella rappresentanza» inizia così il racconto di Nadin Ghninou, diciannovenne mestrina, rappresentante nella Consulta Provinciale degli Studenti.
Una volta eletta, si immerge a capofitto nel gruppi di lavoro che coordina, social e Unicef. Ed è proprio in quest’ultimo che sta investendo tutte le sue energie. Dall’impegno dei ragazzi della commissione è nato un incontro con il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, che domani arriverà nell’auditorium del Distretto Scolastico di Mirano per raccontare i movimenti umani tra le emergenze di oggi e quelle dimenticate. «Vogliamo» spiega la studentessa «integrare l’Unicef con gli istituti superiori. Ad oggi i progetti sono soprattutto con le scuole primarie, ma di protezione dell’infanzia e dell’adolescenza bisognerebbe parlare sempre, a qualsiasi livello di istruzione».
L’attività all’interno del gruppo di lavoro è stata fondamentale per Ghninou che ha capito quale strada intraprendere per costruire il proprio futuro, dopo la maturità che conseguirà quest’anno al Gritti di Mestre, indirizzo economico.
«Voglio studiare diritto internazionale, lavorare per qualche organizzazione non governativa» commenta con gli occhi che sorridono a un futuro tutto da vivere. Italiana di seconda generazione, con i genitori arrivati in Italia dal Marocco, Nadin racconta di come le stiano a cuore le minoranze.
«Ogni persona con radici all’estero si è sentita almeno una volta straniera. Ma, alla fine, siamo tutti uguali e tutti parte integrante della società. Con la mia attività di rappresentante mi sono battuta per evitare l’emarginazione degli studenti stranieri a scuola». Ghninou non ha dubbi su quale sia il sistema scolastico che vorrebbe: «uno in cui lo studio sia affiancato dalla realtà, da quei temi che solitamente vengono affrontati poco, legati all’attualità e alla politica».
Sorride quando racconta che è stata tutta una grande sorpresa, perché lei, «la persona più timida del mondo» come si definisce, con la rappresentanza studentesca ha scoperto non solo ciò che vuole fare “da grande” ma anche una versione di se stessa che fino ad allora non conosceva. «Ora sono molto più sicura, più aperta alle nuove esperienze e ho conosciuto tante persone nuove». E se nei momenti di maggior stanchezza si è chiesta chi glielo facesse fare e se ne valesse davvero la pena, le conferme sono sempre arrivate una volta visti i risultati.
«Agli studenti dico: candidatevi e vincete le vostre timidezze, non abbiate paura di buttarvi in queste esperienze».
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