Polistirolo inquinante e troppo costoso: l’obiettivo del Comune di Chioggia è eliminarlo dal mercato del pesce
Progetto del Comune di Chioggia, in collaborazione con la direzione del mercato ittico, per una politica più green
DANIELE ZENNARO
Le cassette di polistirolo per la conservazione del pesce tra un po’ potrebbero essere solamente un ricordo. Il Comune di Chioggia sta infatti dichiarando guerra a questo materiale ritenuto altamente inquinante anche perché non riciclabile e dal costo decisamente lievitato per via del caro petrolio essendone un ricavato.
Al momento si tratta solo di un’idea, ma l’amministrazione comunale ha tutte le intenzioni di portarla avanti. Cassette di polistirolo che, purtroppo, spesso a causa delle raffiche di vento, volano pure in canale imbrattando le vie d’acqua cittadine.
In prima linea i pescatori. «Ormai le cassette di polistirolo» spiega l’armatore Elio Dall’Acqua di Federpesca «costano 90 centesimi l’una, costi davvero insostenibili per la nostra attività che già deve fare i conti con il caro gasolio e con le innumerevoli ristrettezze che ci vengono imposte dalla comunità europea. Quindi noi pescatori siamo favorevoli alla sostituzione delle cassette di polistirolo con le cassette di plastica che si possono riutilizzare».
Non tutti i pescatori però la pensano allo stesso modo. Le volanti, per esempio, confezionano il pescato dentro le cassette di polistirolo, che si presta molto bene al ciclo del freddo, già dentro il peschereccio per poi scaricarlo in banchina e caricarlo di seguito immediatamente sui camion frigo che servono la grande distribuzione.
L’amministrazione comunale comunque prosegue per la sua strada ed è l’assessora all’Ambiente Serena De Perini ad occuparsi del probabile cambiamento. «Siamo ancora in fase embrionale» dice la De Perini «i tempi sono ancora piuttosto lunghi. Tuttavia crediamo che sia giunto il momento di iniziare a ragionarci sopra, anche perché il polistirolo è un materiale altamente inquinante e soprattutto molto costoso, mentre la plastica si può riutilizzare. Inoltre il polistirolo crea accumulo quotidiano, con conseguente aumento dei costi di smaltimento. Stiamo cercando di capire le esigenze dei pescatori e dei commercianti, per stabilire chi potrà usufruire delle cassette di plastica.
Ne stiamo parlando in commissione mercato, confrontandoci con le direttive regionali in fatto di sostenibilità ambientale. Chiaramente poi si dovrà stabilire quale debba essere la conformità delle cassette di plastica, perché ogni tipo di pescato ha delle peculiarità proprie ed ha bisogno di essere confezionato in cassette diverse. I tempi sono certamente maturi per parlarne, ma ci vorrà a mio avviso non meno di un anno prima di poter essere operativi».
Con l’eliminazione del polistirolo a favore della plastica tramonta anche l’idea del precedente direttore del mercato ittico, Emanuele Mazzaro, che stava portando avanti un progetto, per il quale era stato fatto anche uno studio di fattibilità, che aveva l’obiettivo di trasformare il polistirolo non più utilizzabile in carburante per natante.
«Il progetto» precisa l’attuale direttore del mercato ittico Aldino Padoan «è ancora in piedi in quanto esiste un contratto, ma in realtà non ha ragione di proseguire. Ho già contattato la Regione ed un paio di dirigenti del comparto ittico perché è nostra ferma intenzione ridurre il polistirolo per eliminare l’inquinamento ed ho trovato molta disponibilità ed anche la possibilità di accedere a finanziamenti europei per mettere in atto questo cambiamento».
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