Maxi truffa, condannato «Il burattinaio». Buriollo dovrà scontare 4 anni e 6 mesi
Il 43enne originario di San Donà è stato riconosciuto colpevole di cinque episodi: prometteva rapide restituzioni dei soldi con interessi
luana de francisco
Matteo Buriollo è stato condannato per truffa
Il giudice del dibattimento che, lo scorso maggio, condannò a due anni di reclusione (sospesi con la condizionale) l’unico dei cinque imputati che aveva chiesto il rito abbreviato, definì Matteo Buriollo «il burattinaio». E cioè non soltanto l’ideatore della maxi truffa valsa quasi 800 mila euro che una dozzina di ignari risparmiatori prestò nel corso del 2018 ai suoi «burattini», a fronte della falsa promessa di rapide restituzioni con tanto di interessi.
Ma anche colui che, dopo avere stabilito tempi, modalità e importi, trattenne la parte più cospicua degli incassi. La cuccagna ebbe vita breve. Fu una verifica fiscale avviata quello stesso anno dalla Guardia di finanza di Latisana nei confronti della ditta di uno dei complici, il 70enne Edi Dovier, a interromperla. Ora, con la sentenza emessa anche nei confronti degli altri quattro - e comunque impugnabile in secondo grado -, il quadro accusatorio ha trovato una, seppur parziale, conferma.
A Buriollo, 43enne originario di San Donà di Piave e residente a Lignano, sono stati inflitti 4 anni e 6 mesi di reclusione. Il giudice monocratico di Udine, Paolo Milocco, lo ha riconosciuto colpevole delle sole truffe (cinque) per le quali non ha dovuto dichiarare il «non doversi procedere» per difetto (sei) e per remissione di querela (una sola, relativa agli assegni scoperti usati per pagare i 100 mila euro concordati per il pranzo del suo matrimonio all’“Antica osteria di Cera” di Campagna Lupia) e della falsa identità di “notaio Talice” e di capo area della Banca Intesa San Paolo “Maurizio Basso”, che si era attribuito.
Condannati anche lo stesso Dovier ed Edi Pacini, 53 anni, entrambi di Latisana, a 1 anno di reclusione l’uno (sospesa per il secondo e con sospensione subordinata a lavori socialmente utili per il primo) per truffa ai danni di due soli risparmiatori. Ossia per avere fatto da “ponte” per i trasferimenti finanziari dalle vittime, cui si prospettavano ora «gravissime difficoltà economiche, o ragioni di salute, o problemi familiari, tutti inesistenti», ora «vantaggiose operazioni finanziarie di investimenti».
Insieme a Buriollo, che in cambio delle consegne garantiva loro tra i 50 e i 100 euro a operazione, dovranno risarcire i danni alle rispettive parti civili, nella misura che sarà quantificata in sede civile.
Esce dal processo con sentenza di assoluzione piena Barrie Tuggey, 73 anni, di Lignano, «perché il fatto non sussiste» in relazione all’ipotesi della sostituzione di persona - gli era stato contestato di avere assunto la falsa identità di ispettore della Grenke locazioni srl di Milano -, e «per non aver commesso il fatto» rispetto al presunto concorso nelle truffe. Il pm aveva chiesto la condanna a 1 anno e 6 mesi per tutti.
In abbreviato, Plinio Daneluzzi, 67 anni, di Gruaro, ragioniere commercialista, aveva chiuso con 2 anni (sospesi).
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