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Superjet, contratto di solidarietà per 3 mesi aspettando il piano industriale da Dubai

L’accordo firmato nei giorni scorsi. I 110 dipendenti resteranno a casa, fino al 28 aprile, solo un giorno alla settimana

Francesco Furlan
1 minuto di lettura

Tre mesi di contratto di solidarietà, dal 3 febbraio al 28 aprile, per gli oltre 110 dipendenti della Superjet. L’accordo è stato firmato nei giorni scorsi dall’azienda e dalle organizzazioni sindacali. È un contratto di solidarietà meno impattante rispetto a quello degli ultimi mesi - nell’ordine di un giorno alla settimana - e soprattutto è un contratto di solidarietà che dovrebbe traghettare l’azienda verso la nuova proprietà, gli arabi di Markab Capital. È questo il nome del fondo di Dubai intenzionato ad entrare nel capitale di Superjet International acquistando il 49% delle quote che sono state sequestrate alla società russa Sukhoi e sono ora gestite dall’Agenzia del Demanio. Sukhoi, con l’acuirsi delle tensioni tra Russia e Unione Europa, vuole chiamarsi fuori.

E dall’altro gli investitori di Markab Capital sono interessati, per differenziare i loro investimenti, a entrare nel mondo dell’aeronautica. Anche in una recente incontro avuto con i delegati e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, i vertici di Superjet hanno confermato l’interesse del Fondo, che in queste settimane - stando a quanto dichiarato - starebbe lavorando alla stesura di un piano industriale, che dovrà essere sottoposto anche al Comitato di sicurezza finanziaria del ministero dell’Economia. L’azienda con sede a Tessera, le cui attività sono state a lungo congelate per via delle sanzioni alla Russia, resta infatti sorvegliata speciale.

Oltre al 49% delle quote nelle mani del Demanio, nella compagine societaria ci sono l’imprenditore Vittorio Guidotti, che ha il 41% della società, mentre il rimanente 10% è nelle mani di Leonardo. Il piano del fondo di Dubai prevede l’acquisizione della licenza dai russi e la produzione di velivoli che dovranno essere costruiti negli Emirati e poi allestiti, collaudati a Venezia per essere commercializzati nel mercato occidentale. L’obiettivo di Camillo Perfido, attuale amministratore delegato di Superjet, è di arrivare alla definizione di un piano dettagliato entro la fine di marzo. «Le intenzioni sembrano serie», commenta Michele Valentini della Fiom Cgil, «e la serietà degli investitori a entrare nella società ci è stato confermato anche dagli attuali vertici di Superjet. Ora aspettiamo di vedere il piano industriale, anche per capire quali tempi saranno necessari per l’avvio della produzione di aerei, che sarà a Dubai. Non sono operazioni che si possono fare da un giorno all’altro».

Nel frattempo Superjet potrebbe operare nel segmento degli aerei usati - tra le ipotesi c’è l’acquisto di aerei SSJ100 della fallita compagnia messicana Interjet - e della trasformazione di aerei passeggeri in aerei cargo, la cui domanda sta crescendo nel mondo per il trasferimento di merci da un continente all’altro.

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