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Caro affitti, ecco tutti i canoni aggiornati a Venezia e provincia

I dati pubblicati da Tecnocasa, aumenti del 6% all’anno. Anche 1.300 euro al mese nella città d’acqua. Sunia e Adico: «Situazione allarmante»

eugenio pendolini
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Il 6% in più in un anno. Il che, facendo due conti, significa in media oltre 50 euro al mese e 600 euro in più all’anno. È di Venezia il triste primato del maggior aumento percentuale sui canoni di locazione. Se si prende a riferimento il 2022, secondo i dati raccolti dall’ufficio studi di Tecnocasa l’incremento è del 6% rispetto all’anno precedente. Addirittura il 6,3% per i trilocali, mentre per i bilocali la forbice si riduce al 5,6%. Triplicata Padova, i cui trilocali sono più cari del 2,1% rispetto al 2021 mentre a Treviso l’incremento è stato del 5,3%. Se poi si scende nel dettaglio del Comune di Venezia, la speciale classifica è guidata dalla città d’acqua. E non poteva essere altrimenti.

Si va dai 650 euro per un monolocale a Cannaregio fino ai mille e cento euro per un trilocale. Il conto a fine mese sale a 1.300 euro se invece si prende in esame la situazione nel sestiere di San Marco. Dove, non a caso, il numero di residenti risente ancor di più del fenomeno di spopolamento di cui soffre l’intera città di Venezia.

Evidente, dunque, come i rincari degli affitti vada ad aggravare un fenomeno già in corso da tempo e che è destinato a ripercuotersi sul futuro della città. Colpite soprattutto le nuove generazioni, gli studenti fuori sede, le giovani coppie che non possono permettersi un mutuo. Così restare a Venezia diventa sempre più un’impresa e le case che non vengono affittate sono destinate ad aumentare l’offerta turistica.

Anche a Mestre gli aumenti si fanno sentire, ma nei quartieri centrali il costo di un trilocale raggiunge al massimo i 720 euro. In provincia, tra Chioggia e San Donà si oscilla tra i 350-400 euro per un monolocale fino ai 600-650 euro per un trilocale. «Aumentano i costi e le case che restano vanno sul mercato turistico o agli studenti: una situazione così non l’avevo mai vista», l’allarme della segretaria del sindacato Sunia di Venezia, Ivana De Rossi.

Ad aumentare, però, non sono solo gli affitti. Più in generale, la crescita dei canoni mensili si inserisce in un contesto generalizzato in cui il costo della vita è schizzato alle stelle. Ecco perché le associazioni a difesa dei consumatori sono all’erta di fronte a una situazione che rischia di diventare esplosiva.

«Innanzitutto», spiega Carlo Garofolini (Adico Mestre), «dobbiamo considerare che le persone che scelgono di andare in affitto non hanno soldi o garanzie per poter stipulare un mutuo. Pensiamo ai precari o a chi ha una paga così bassa che non può permettersi di pagare le rate del mutuo. Insomma, chi sceglie l’affitto di solito ha già di per sé una situazione di criticità. A ciò si aggiunge il fatto che i mutui sono aumentati: le rate di un mutuo variabile costano 270 euro in più al mese». Ma non è tutto. Le difficoltà sono evidenti dalle segnalazioni che le associazioni di categoria ricevono quotidianamente negli sportelli per la cittadinanza. Come quelli per i problemi condominiali, ad esempio. «Gli inquilini che non riescono a pagare affitto o spese condominiali sono aumentati del 15%», aggiunge Garofolini, «così come l’ aumento delle spese condominiali in quest’ultimo anno è stato del 20% per via del rincaro dell’energia. Siamo in una tempesta perfetta». 

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