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Una nuova clinica nell’area Iperlando a Mestre: aprirà a giugno 2024. Ecco come sarà

Il Centro di Medicina investe 18 milioni: il 9 gennaio l’avvio del cantiere. Le specialità: oculistica, ortopedia, chirurgia plastica e vascolare

Mitia Chiarin
Aggiornato alle 2 minuti di lettura
Ecco come sarà la nuova clinica privata 

Gli sbancamenti dei terreni, per le bonifiche, sono iniziati prima di Natale, ma dal 9 gennaio si parte col cantiere. «Obiettivo, aprire a pubblico e pazienti da giugno 2024», annuncia Vincenzo Papes, amministratore delegato del Centro di Medicina che a Mestre investe in una nuova grande Clinica, che sarà realizzata nell’area prospiciente il nuovo Iperlando, a fianco della rotatoria della tangenziale, all’uscita della Castellana.

Investimento da 15 milioni di euro che sale a 18 milioni con le attrezzature per quella che Papes chiama “clinica tascabile” in un edificio, all’insegna del green, che nascerà su 8 mila metri quadrati (2 mila dei quali dedicati a parcheggio seminterrato), che andranno ad aggiungersi ai mille metri quadri dell’attuale sede di viale Ancona 5, che rimarranno aperti anche dopo l’apertura della clinica.

«Siamo al lavoro con gli architetti e dal 9 gennaio il cantiere prende avvio», conferma Papes. «La nuova sede conterrà parcheggi interrati ma anche esterni per una struttura su tre livelli che vedrà al piano terra radiologia e fisioterapia; al secondo piano gli ambulatori specialistici e al terzo piano la piastra chirurgica con dalle 3 alle 5 sale operatorie e stanze di degenza. Una sorta di clinica tascabile necessaria per una città metropolitana dove si contano più di 500 mila abitanti nel raggio di 10 km. Abbiamo altri centri attivi in provincia, da Mirano a Marcon, e altri arriveranno prossimamente. Ma Mestre avrà il ruolo di hub altamente tecnologico al pari di quelli già aperti a Treviso e a Padova».

Gli interventi che verranno svolti dal giugno 2024 nella clinica del Centro di Medicina riguardano oculistica, ortopedia, chirurgia plastica e vascolare.

L’oncologia, invece, precisa Papes, resta di stretta competenza esclusiva, per la sua importanza, della sanità pubblica. A Mestre, insomma, la sanità privata investe milioni di euro ritagliandosi un ruolo primario nei servizi e cure sanitarie.

Il pubblico, invece, come noto vive nel post Covid tante difficoltà, a partire dai finanziamenti statali insufficienti, a cui si cerca di sopperire con la partita del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che va a finanziare la nascita delle case di comunità che sono forme di distretti sanitari, potenziati.

Il gruppo Centro di Medicina punta invece su una nuova grande struttura, con 150 posti auto, 60 ambulatori e almeno 3 sale operatorie, un circuito riabilitativo a supporto della Fisioterapia, «dotato di una Radiologia di eccellenza, con apparecchiature di ultima generazione come la Risonanza Magnetica ad alto campo, 1, 5 tesla. Una struttura che punterà quindi alla eccellenza tecnologica ma anche alla ecosostenibilità sia dei materiali da costruzione sia grazie al contenimento dei consumi energetici, con una attenzione particolare al comfort ed alla organizzazione degli spazi dedicati all’accoglienza dei pazienti ed al personale sanitario», precisano dal gruppo della sanità privata.

La progettazione della clinica è stata affidata agli architetti Mario Mazzer e Marco Da Ros puntando su un edificio architettonicamente attraente ma anche con inserti di verde esterno e interno, una autosufficienza energetica e ridotto impatto ambientale, puntando su facciate ventilate, la pompa di calore e la superficie fotovoltaica sul tetto. Un investimento necessario a 10 anni dallo sbarco a Mestre con l’attuale struttura (Direttore sanitario dottor Sergio Premuda e responsabile di struttura Andrea Giuriato) aperta nel marzo 2013 e sempre più riferimento per tanti cittadini e che rimarrà come presidio sanitario locale.

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