Papà e mamma della prima nata 2023. «Vogliamo che Irene viva nella bellezza. La cresceremo a Venezia»
Parlano i genitori della bambina che ha salutato per prima il nuovo anno all’ospedale dell’Angelo di Mestre. Sono due medici ospedalieri dell’Usl 3 che hanno scelto di vivere nella città storica
Marta Artico
«A Venezia ci troviamo bene, dopo la difficoltà a trovare casa siamo riusciti a stabilirci in una zona comoda ai mezzi e speriamo che la nostra bimba cresca correndo tra campi e campielli, come una volta».
Il primo vagito dell’anno parla veneziano, ed è un segno di speranza per una città segnata oramai da molti anni dalla denatalità, scesa sotto ai 50 mila abitanti, che oggi ha davanti il quattro, e con una valanga di problemi abitativi da risolvere.
Il percorso inverso
Irene, nata alle 2.38 del primo gennaio all’ospedale dell’Angelo di Mestre, è veneziana doc e crescerà in laguna. Possibile?
I suoi genitori, infatti, entrambi medici e dipendenti dell’Usl 3 Serenissima, un mese fa, dopo una lunga ricerca di casa, hanno deciso di trasferirsi oltre il ponte della Libertà, precisamente a Santa Marta.
Non solo la piccola ha residenza nella città storica, ma mamma e papà hanno fatto il percorso inverso rispetto a tanti altri loro coetanei: invece che scappare da Venezia ed emigrare in terraferma o nell’hinterland, ci si sono trasferiti.
Pietro e Anna Vera hanno entrambi 32 anni e sono tutti e due medici, ieri erano insieme, nel reparto di Ostetricia dell’Angelo, felici e sorridenti, anche se un po’ stanchi, assieme alla loro bimba, di un giorno appena.
Pietro, da quanto tempo vivete a Venezia?
«Ci siamo trasferiti da un mese, prima abitavamo in provincia, a Mirano. Mia moglie è nata e cresciuta a Venezia, io sono parte della famiglia, amici e parenti abitano in centro storico».
Anna Vera, non la spaventa crescere un figlio in una città come Venezia da dove le persone se ne vanno?
«Sentiamo un legame particolare con la città, proprio pensando alla bambina. Venezia, ricordiamo, è alla portata dei più piccoli, io sono venuta via dalla città 13 anni fa, ma ci sono cresciuta bene soprattutto quando ero bambina. Non ci sono macchine, si gioca tra campi e campielli, si fanno passeggiate, senza dimenticare il Lido, la spiaggia. Per un bambino a Venezia c’è praticamente davvero tutto».
Pietro, come si trova?
«Molto bene. È stata una scelta condivisa e mi è piaciuta molto, è piaciuta a entrambi. Siamo molto contenti, viviamo in zona Santa Marta, comoda ai mezzi pubblici e per lavorare fuori.
Io per andare all’Angelo, ad esempio, prendo il treno e smonto proprio dietro il nosocomio. L’ospedale di Mestre per far nascere nostra figlia lo abbiamo scelto perché io lavoro li, quindi è stata una scelta logistica, ma anche a Mirano sono bravissimi».
Venezia, dunque, nell’ultimo mese ha acquisito due residenti in più che adesso sono diventati tre. Come vi spiegate la denatalità crescente?
«Pensiamo che il problema sia di carattere abitativo, difficilissimo riuscire a trovare una casa in affitto. Al di là dei costi, perché ci può stare che a Venezia centro storico siano più alti che in terraferma o in altri Comuni, ma non c’è la disponibilità. Paghi troppo per una casa che non li vale e trovarla è complicato.
Noi ci abbiamo messo un anno a trovare un’abitazione in affitto che non fosse al piano terra, con il rischio dell’acqua alta, che venisse affittata a residenti e non per periodi temporanei e brevi. E noi volevamo viverci. Alla fine siamo riusciti a trovare un proprietario che affittava a residenti con contratti regolari quattro più quattro».
Siete soddisfatti, nonostante dovrete fare qualche rinuncia, come all’ascensore?
«L’inizio è stato molto buono. Siamo abituati, ascensori ne abbiamo avuti e per i veneziani è una cosa normale camminare, andare su e giù per i ponti, fare esercizio (sorridono ndr)».
Consigliate la vostra scelta anche ad altri?
«Speriamo che anche altri neo genitori facciano come noi e aumentino il numero di abitanti nella città lagunare».
Avete in programma di rimanere in laguna?
«Certo. Sarebbe bello comperare».
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