Mestre, allerta arancio per smog: multe di 500 euro a chi accende falò privati. Ecco i panevin autorizzati nel Veneziano
Valori del Pm 10 sempre molto alti, il Comune vieta le accensioni di fuochi da parte di singoli ma salva le iniziative pubbliche
Marta Artico
La qualità dell’aria non migliora, confermato il livello arancio e il Comune mette in guardia i residenti: «Si ai falò pubblici, no a quelli privati». La concentrazione di polveri sottili in atmosfera sul territorio del comune che si attua con 4 giorni consecutivi di superamento del valore limite consentito per il Pm10 che è di 50 μg/m3, non accenna a diminuire.
Smog alle stelle
E basta uscire di casa per rendersene conto. Precauzioni, per ora, non sono in programma. Fino al 6 gennaio, infatti, non sono previste limitazioni alla circolazione dei mezzi. Le auto, insomma, anche quelle più obsolete, possono girare regolarmente. La pioggia non è in programma e non appena smaltiti i botti di San Silvestro e inizio anno, c’è già chi sta accatastando legname per bruciare la vecchia, in città come nell’hinterland. Fatto che farà sicuramente schizzare nuovamente le concentrazioni di polveri alle stelle, impennando i valori del Pm10 e portandosi dietro strascichi di polemiche. Già iniziate. Il consigliere Michele Boato sbotta: «Smog alle stelle, ma l’orchestra del Titanic continua a suonare». E snocciola i dati: «A Mestre il 29 dicembre eravamo già al 53° sforamento del 2022. Nel 2021 erano stati 49, mentre dovrebbero essere al massimo 35 all’anno». All’attacco i consiglieri Pd Monica Sambo e Alessandro Baglioni: «L’emergenza si aggrava, soprattutto quest’anno, e l’amministrazione è inerte. Vanno evitati e vietati tutti i falò dei panevin, applicate ed estese alla laguna le misure anti smog, con particolare attenzione alle emissioni dei motori marini diesel: anche quest'anno durante la sessione di bilancio abbiamo presentato un emendamento su questo punto che però è stato respinto».
No ai falò privati
In previsione della festività dell’Epifania, ieri l’amministrazione comunale ha ricordato cosa si può e cosa è vietato proprio in materia di befane, falò, panevin e “piroea paroa”, come sono chiamati nel Veneziano. «Nei centri abitati del territorio comunale è vietato accendere ed alimentare fuochi bruciando sterpi, rifiuti di giardinaggio e ogni altro materiale». Per non danneggiare i vicini con le fiamme e il fumo. Non solo: «Nei centri abitati è vietato accendere artifici pirotecnici». No a botti, razzi, raudi e via dicendo. Infine il «divieto di effettuare qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto – falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio a scopo di intrattenimento –, fatte salve le iniziative pubbliche organizzate». I falò della befana pubblici in comune sono consentiti, ma non i fuochi artigianali accesi nei giardini privati.
Multe salate ai trasgressori
«I pochi – e unici – panevin realizzati saranno quelli già autorizzati da tempo dal Comune, come quello di Sant’Erasmo e della Gazzera, con una serie rigida di prescrizioni, in particolare che venga bruciata nel falò una quantità di materiale vegetale non superiore ai tre steri e che vi sia un adeguato presidio antincendio. Attraverso questa regolamentazione viene così mantenuta la tradizione, ma limitatamente ad alcune situazioni fortemente simboliche». Tutti gli altri “falò” – viene sottolineato – sono illegali e i promotori saranno puniti con una sanzione che dai 25 ai 500 euro.

La "pirola parola" di Noale
I panevin autorizzati
Ecco dove si tengono i principali falò dell’Epifania. Che in ogni luogo assumono una denominazione diversa: panevin, pirola parola, casere, foghere.
Si farà a Noale, il 6 gennaio, uno dei panevin tradizionali della provincia di Venezia, detto anche Pirola Parola. Nel Veneto orientale, la sera del 5 gennaio, la Casera più importante è quella sul fiume Lemene a Concordia Sagittaria. A Summaga di Portogruaro la Casera va in scena alle 20,30. Si accende la catasta sistemata accanto alla storica Abbazia.
A San Michele al Tagliamento accensione alle 18, a Bibione subito dopo la messa feriale. A Caorle, ufficializzata per ora la Casera sul mare a Santa Margherita, zona Camping comunale, attorno alle 17.30; mentre in entroterra alle 18 circa verrà accesa quella di Ca’ Cottoni.
Anche a Marghera, torna domenica il tradizionale panevin. Al parco Catene in via Trieste per la piroea paroea mercatini dell’usato e dell’antiquariato a partire dalle 10, poi dalle 15 degustazione di frittelle, mozzarelle, pinza e vin brulè. Il processo alla vecchia , con le ormai storiche rime dedicate all’andamento dell’anno passato e alle previsioni per il 2023 inizierà alle 17. 30, poi a seguire alle 17. 45 il gran falò e la distribuzione delle calze.
A San Stino di Livenza appuntamento alle 20 nell’area festeggiamenti nel retro della chiesetta in località Sette Sorelle con la “Vecchia on Fire”.
A Cavallino-Treporti l’accensione giovedì dei “Pavineri” e dei “Beroloni”, come sono chiamati i Pan e Vin a Cavallino-Treporti, potrà avvenire nei terreni privati solo previa comunicazione scritta che dovrà pervenire entro oggi alla Polizia locale. Il tutto per consentire la verifica della loro regolarità. I “pavineri” saranno accesi alle 18 in piazza S.M. Elisabetta a Cavallino e alle 19 presso l’area del Marina Fiorita di Ricevitoria. Torna il panevin anche a Venezia, con l’appuntamento del 6 gennaio a Malamocco, alle 18 in località Canadà (prato ex Luna Park). —
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