Chiude il calzaturificio Volpato di Fossò. Venti persone senza lavoro
L’azienda cessa le lavorazioni a inizio 2023. La preoccupazione dei sindacati per ricollocare i dipendenti
Alessandro Abbadir
Operazio al lavoro in un calzaturificio (Ansa)
Chiude con l’inizio del 2023 l’azienda di calzature Volpato di Fossò che si trova in zona industriale a Fossò, in via IV Strada. Venti dipendenti perdono il posto di lavoro.
La notizia, che era nell’aria da qualche tempo, sta preoccupando non poco le famiglie degli operai che da gennaio dovranno ricollocarsi o restare a casa.
Il calzaturificio Volpato è stato fondato decenni fa da Francesco Volpato e nel corso degli anni si è sempre contraddistinto per produzioni di grandissima qualità che vendeva in tante parti del mondo. Da qualche tempo però forse il fatto di essere meno collegato di altri al sistema dei marchi e delle griffe potrebbe aver influito nella scelta della famiglia di chiudere.
La notizia della decisione di chiudere il calzaturificio è arrivata anche ai sindacati che in queste settimane hanno cercato in ogni modo di scongiurare l’epilogo annunciato. «Purtroppo in questa fase stiamo assistendo», spiega Cristina Gregolin, del direttivo metropolitano di Femca Cisl, «a un comparto calzaturiero che va a gonfie vele con una ripresa dell’export che ha costretto tante aziende a chiedere gli straordinari ai dipendenti. Va diversamente però per le aziende che con i grandi marchi non sono collegate, che hanno voluto portare avanti con fatica una linea di produzione indipendente».
Va detto che, nel caso del calzaturificio Volpato, ha influito anche la scelta della famiglia. «Ora stiamo puntando», spiega Cristina Gregolin, «a ricollocare le persone che si troveranno senza posto di lavoro in altre realtà del calzaturiero che ne hanno bisogno. Per altri si aprirà la strada della disoccupazione o del pensionamento se ce ne saranno i presupposti».
Il distretto della calzatura si estende a cavallo fra il Veneziano e il Padovano. I Comuni in cui ci sono più insediamenti di aziende calzaturiere sono quelli di Fiesso, Stra, Vigonovo e Fossò. Il distretto della calzatura occupa 10 mila addetti per 500 aziende e il fatturato nel periodo pre Covid superava i 2 miliardi di euro. Il segmento in cui si è specializzato maggiormente il comparto è quello della calzatura femminile di lusso. L’aumento di produzione quest’anno rispetto al 2019 ha sfiorato il 20 %.
Nel settore tessile, stavolta nel Miranese, a gennaio è prevista la chiusura di un’altra azienda a Mirano. Qui resteranno a casa 5 dipendenti.
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