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Vittima di insulti razzisti, medico diventa cittadino italiano a Caorle

Il professionista Andi Nganso, originario del Camerun, era stato oggetto di insulti pesanti mentre lavorava al Pronto soccorso di Lignano. Ha ricevuto la Costituzione dal sindaco Sarto

Rosario Padovano
1 minuto di lettura

Il medico Andi Nganso davanti al municipio di Caorle

 

Destinatario di un pesantissimo episodio di razzismo la scorsa estate a Lignano, venerdì 23 dicembre ha ottenuto la cittadinanza italiana a Caorle, dove risiede da poco più di un anno, nella zona della Brussa. Ha ricevuto la Costituzione dalle mani del sindaco Marco Sarto, presente anche l'assessora Katiuscia Doretto.

È la felice storia di Andi Nganso, medico di Pronto soccorso molto conosciuto e amato anche in questo territorio. Il professionista 35enne di origine camerunense ad agosto, mentre stava lavorando al Pronto soccorso di Lignano, fu oggetto di pesanti epiteti razzisti da parte di un cittadino originario di Treviso.

Aveva presentato querela scritta al Comando dei Carabinieri di Lignano. Una decisione, spiegava all'epoca, «che non è legata al desiderio di una giustizia unicamente personale, ma esigenza di manifestare un atto di resistenza a un odio e a un razzismo che non solo esistono in questo Paese, ma che si fanno forti quando la prossimità di un appuntamento elettorale suggerisce che certe posizioni saranno tutelate».

La cerimonia in municipio con il sindaco Sarto

 

Dopo 16 anni, dunque, Andi diventa cittadino italiano. «Sono nato una seconda volta a Varese, la mia città», ha spiegato, «dove ho percepito per la prima volta che da adulto stavo mettendo in pratica i principi di civiltà, solidarietà e famiglia insegnatimi dai miei genitori. Sono nato una seconda volta nelle aule della facoltà di Medicina all’università dell’Insubria dove ho costruito buona parte dei rapporti di amicizia e di affetto grazie ai quali sono maturato come uomo e professionista. Sono stati anni di costruzione e di rafforzamento di un identità complessa, mista, elaborata ed orgogliosa. Sono stati anni di lotta, accettazione e di acquisizione di consapevolezza. L’Italia è il nido dal quale ho deciso di permettere alla mia energia di fiorire sul mondo. Sono felice di poterlo fare con maggior serenità da oggi. Voglio ringraziare tutte le anime amiche che mi hanno tenuto per mano fino ad oggi. Sono immensamente grato per l’affetto e l’amore dei miei genitori che hanno saputo reagire alla trasformazione identitaria di tutti i loro figli, nati camerunensi e diventati cittadini afroeuropei».

Andi ha poi ringraziato pubblicamente tutti gli amici incontrati nel suo percorso. «Ho giurato sulla Costituzione italiana che il mio impegno per la giustizia sociale non finirà. L’istituto della cittadinanza rimane in Italia e in Occidente uno strumento di esclusione che racconta e rafforza le disparità tra i popoli. Dedico questa giornata al milione di Italiani senza cittadinanza».

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