Venezia, locazioni turistiche sopra i 120 giorni solo con cambio d’uso dell’immobile
Le anticipazioni del regolamento del Comune sulle limitazioni agli affitti brevi. Brugnaro: «Sanzioni per chi non fa rispettare le norme di decoro urbano ai propri clienti»
eugenio pendolini
L'assessore Zuin e il sindaco Brugnaro
Cambi d’uso degli appartamenti per chi affitta ai turisti per periodi superiori ai 120 giorni l’anno. E poi “obbligo di formazione” dei visitatori da parte dei proprietari sul rispetto delle norme di decoro, a partire ad esempio dal conferimento della spazzatura agli addetti di Veritas o dal rispetto del vicinato.
Il regolamento
Prende forma il provvedimento con cui l’amministrazione comunale intende limitare il fenomeno delle locazioni brevi. Un regolamento che dalla scorsa estate il Comune ha la facoltà di scrivere a proprio piacimento, dopo l’emendamento approvato che dà “pieni poteri” al sindaco per regolare la materia.
Lo chiedono a gran voce le associazioni cittadine, tra cui Alta Tensione Abitativa con il regista Andrea Segre, che additano il fenomeno delle locazioni come una delle cause dello spopolamento cittadino.
Con i proprietari
Lo stesso Brugnaro, per sua ammissione, questo regolamento intende scriverlo «insieme ai proprietari degli appartamenti».
«Il guadagno non deve ledere la libertà degli altri, chi vorrà fare attività recettiva dovrà fare un cambio di destinazione d’uso in residenza turistica a patto di far rispettare le regole e un codice di comportamento».
Niente limite al numero di locazioni, dunque. Ma regole più strette per chi supera quella soglia dei 120 giorni individuata anche nell’emendamento approvato in estate dal governo.
Mutamento destinazione d’uso
Superata la quale, il Comune ha facoltà di autorizzarlo subordinandolo «al mutamento di destinazione d’uso e categoria funzionale dell’immobile». Tradotto: non necessariamente affitti “residenti”, ma ad esempio casa vacanze o altre tipologie che rientrerebbero però nelle attività imprenditoriali.
Cambio d’uso che, va da sé, dovrà passare per l’ok del consiglio comunale come prevedono gli strumenti di urbanistica.
«Chi vorrà tornare all’uso residenziale dovrà semplicemente comunicarlo», mette in chiaro Brugnaro, «ci saranno poi dei vincoli e delle sanzioni nel caso in cui chi viene ospitato in quell’appartamento non rispetti le norme di decoro cittadino».
Contributo accesso
Insieme alla regolamentazione del fenomeno delle locazioni, resta aperto il dibattito anche sul contributo d’accesso. Oltre un centinaio le osservazioni al ticket arrivate all’amministrazione da parte di cittadini, associazioni di categoria e imprenditori nell’ultima settimana.
«Era giusto mettere agli atti questo dibattito pubblico», spiega Brugnaro, «stiamo parlando di un esperimento mai fatto in nessun’altra città». Tra le possibili novità, che dovranno poi essere recepite in un emendamento di giunta, c’è ad esempio la dotazione di un pass fisso per gli studenti che quotidianamente arrivano in città per motivi di studio.
In fase di valutazione anche la possibilità, al di fuori delle giornate di picco come ad esempio il Redentore, di valutare il pagamento del ticket solo in determinate fasce orarie, concentrate soprattutto negli orari della mattina.
Tutte soluzioni allo studio del Comune, con le opposizioni che incalzano e le associazioni cittadine che già in più di un’occasione hanno manifestato il loro dissenso verso il regolamento. Nel frattempo, a gennaio dovrà riprendere l’iter di approvazione della misura la cui entrate in vigore continua a slittare.
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