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Natale e Capodanno: più 20 per cento di prenotazioni nei ristoranti della Riviera del Brenta

Confcommercio: «Calano invece del 15% le presenze negli alberghi». La clientela rivierasca è sempre più “locale”

Alessandro Abbadir
1 minuto di lettura

Cene di Natale e cenoni di San Silvestro e capodanno a a gonfie vele nei ristoranti della Riviera del Brenta. Rispetto al 2021, a livello di prenotazioni si registra un 20 % in più, nonostante i prezzi a causa della crisi energetica siano lievitati non poco. Meno bene invece le prenotazioni nel periodo natalizio negli hotel del comprensorio.

A fare il punto della situazione è Adelino Carraro storico referente di Confcommercio Venezia del comparto turismo e e patron dell’hotel “Il Burchiello” a Oriago. «Quest’anno, dopo 2 anni in cui la pandemia ha fortemente limitato i movimenti delle persone», spiega Carraro «nei 15 ristoranti più rappresentativi della zona si è registrato un aumento di prenotazioni alle cene e pranzi festivi rispetto all’anno precedente. Siamo di fatto ai livelli del 2019. Per qualche locale, addirittura a livelli superiori. A prenotare per le cene e pranzi natalizi sono sia famiglie con bambini che coppie». Secondo Carraro, a favorire questo “assalto” ai ristoranti rivieraschi è stata la lungimiranza dei ristoratori. «In tanti hanno deciso di non aumentare i prezzi», dice Carraro, «o di aumentarli in maniera lieve. Questo ha ripagato la clientela in termini di fiducia, che non si è lasciata sfuggire l’occasione per passare qualche momento di allegria e senza restrizioni dopo due anno in cui il covid ha reso un incubo la vita di tutti». Vanno bene sia i ristoranti a specialità pesce tipici della Riviera del Brenta che quelli legati invece ad una cucina dalla tradizione veneta. Ad arrivare sono soprattutto residenti della zona. Ma non solo.

Vanno bene in questo momento anche pizzerie, cene aziendale e fra amici, che prediligono paninoteche, birrerie e ristoranti etnici. «Pure in questo caso gli aumenti sulla cinquantina di locali dell’area è buona», continua Carraro, «e questi funzionano meglio a dicembre nel periodo pre natalizio, con aumenti stimato del 30% di clientela rispetto al 2021. La gente ha voglia di stare in compagnia e di divertirsi». Non vanno bene invece le presenze turistiche e cioè chi prenota gli alberghi della zona per passare qualche giorno in Riviera. Sono spesso tappe per andare poi a visitare Venezia. «Qui la diminuzione è forte», sottolinea Carraro, «in media del 10 ma anche in alcuni hotel del 15– 20%. La diminuzione delle presenze è legata anche alla minor disponibilità da parte delle famiglie di viaggiare. Ovviamente quest’anno le bollette hanno inciso più sui viaggi che sulla voglia di stare in compagnia, finalmente senza green pass e mascherine». Poi una considerazione finale. «Alcuni locali hanno già il pienone da tutto esaurito a Natale e capodanno», conclude Carraro, «il che è indice della grande fiducia che hanno i cittadini della Riviera nei loro ristoratori ed esercenti»

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