Un tratto di via Manin senza luminarie, insorgono i negozianti
Mestre, appello al sindaco: «Siamo di serie B? Anche noi paghiamo le stesse tasse»
Marta Artico
«Luminarie natalizie ma non per tutti, c’è una via Manin di serie A e di una di serie B». Se qualcuno protesta perché illuminare la città costa, ai residenti le luci di Natale piacciono e i commercianti le ritengono indispensabili per una questione di sicurezza oltre che di decoro. A protestare, quindi, chi è rimasto senza. Come le attività commerciali del tratto di via Manin compreso tra via San Rocco e via Torre Belfredo.
«Non si capisce perché siamo l’unico tratto senza addobbi» sbotta Barbara del salone di parrucchiera Immagine Vd «prima dicevano che era perché non c’erano i lampioni, adesso i lampioni ci sono, basta appenderle. Allora ci sono due vie Manin, una, quella più vicina alla piazza, di serie A, e quella oltre via San Rocco, di serie B?». Peraltro, diverse attività della zona sono chiuse, per questo i negozianti speravano di poter contare sull'illuminazione natalizia. «Non servirebbe nemmeno poi molto, il sindaco ha acceso le luci il 21 novembre, cosa costava arrivare a illuminare anche qui? Del resto paghiamo anche noi i servizi cari perché siamo considerati “centro storico”.
Onori ed oneri, ma qui sembra solo la seconda parte ad avere la meglio». Le fanno eco anche le altre attività: da Esposti, che fa angolalo con la via, al negozio di tatuaggi al centro ripetizioni. «Non vogliamo polemizzare con chi le ha o andare contro le luci della piazza, tutt’altro. Quello che desideriamo, visto che la delinquenza aumenta ovunque, è che anche questo tratto venga abbellito e illuminato per Natale, non ci vuole poi molto».
Le luminarie terminano all’inizio di via San Rocco e riprendono in via Torre Belfredo. —
I commenti dei lettori