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Murano, alunni da settimane senza l’insegnante di italiano

Crescono i disagi alla media Vivarini: non si trovano docenti disposti a trasferirsi nell’isola del vetro. Il grido d’allarme della scuola in una lettera rivolta all’Ufficio scolastico regionale

Vera Mantengoli
1 minuto di lettura
La scuola media Vivarini di Murano 

Da tre settimane gli alunni della scuola media Vivarini di Murano non hanno più l’insegnante di Italiano, Storia e Geografia.

La docente che li aveva seguiti fin dall’inizio e alla quale si erano affezionati è diventata di ruolo e se n’è andata. Ora la classe si ritrova abbandonata, senza nessun supplente che voglia andare a Murano.

«Parliamo di ragazzi che hanno vissuto in pieno la pandemia e che ora che avrebbero dovuto tornare alla normalità. Invece si ritrovano senza un punto di riferimento e sono preoccupati anche perché hanno gli esami a fine anno», spiega Alessandra Carbonich, vice presidente del consiglio dell’Istituto comprensivo Ugo Foscolo che racchiude asilo, elementari e medie, la scuola media Galuppi di Burano e quella di Sant’Erasmo. La scomodità per molti di lavorare in un’isola sta peggiorando la situazione.

«Sembrava che avessero trovato un supplente, ma poi ha rinunciato», prosegue Carbonich. In realtà una soluzione era stata trovata dai genitori dei 14 alunni, condivisa anche dalla docente che se n’è andata. «Eravamo d’accordo che avrebbe potuto svolgere l’anno di prova previsto da chi passa in ruolo in questa scuola e anche la professoressa era d’accordo» spiega la rappresentante d’istituto.

«Abbiamo scritto una lettera all’Ufficio Scolastico Regionale, chiedendo se poteva autorizzare questa soluzione, come ha già fatto la Regione Piemonte e Lazio (con la nota Usr n. 40698, ndr), ma nessuno ci ha mai risposto». Il risultato è stato vedere la prof fare le valigie e andarsene, lasciando i suoi allievi soli.

La stessa docente si era detta favorevole ad accompagnare la sua classe fino agli esami di terza media, ma non c’è stato verso e la burocrazia ha avuto la meglio. «Dobbiamo pensare che questa generazione è stata particolarmente penalizzata perché dalla quinta elementare alla prima media si è ritrovata chiusa in casa, senza la possibilità di vivere un momento di passaggio e continuando a fare lezione online» dice Carbonich che, con altri genitori, aveva organizzato un ultimo di giorno di scuola simbolico appendendo i grembiuli al cancello del giardino delle scuole elementare Cerruti.

I genitori hanno cercato di chiedere sia alla Regione che al Comune una deroga per quest’anno che riguardi tutte le classi, come avevano fatto le regioni del Piemonte e del Lazio, prevedendo il possibile caos che si sarebbe potuto creare.

La richiesta è anche che ci sia una particolare attenzione alle scuole delle isole che rischiano davvero di rimanere senza docenti. Attualmente nonostante le tante lettere inviate la situazione è rimasta la stessa. I genitori sono sempre più preoccupati e i ragazzi si sentono sempre più abbandonati a loro stessi. «Abbiamo assoluto bisogno di un docente anche perché sono materie fondamentali che determinano il livello di preparazione della classe».

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